(Corriere dello Sport - A.De Pauli) - «Mi mancheranno molte cose: i miei compagni, la città, giocare al Camp Nou, difendere la “camiseta” che ho indossato negli ultimi 12 anni. D'altra parte, a Roma spero di poter recuperare la felicità di giocare a calcio, che avevo perso nell'ultima stagione».
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Bojan: Roma, io già ti amo
(Corriere dello Sport – A.De Pauli) – «Mi mancheranno molte cose: i miei compagni, la città, giocare al Camp Nou, difendere la “camiseta” che ho indossato negli ultimi 12 anni. D’altra parte, a Roma spero di poter...
Visibilmente emozionato, ancora in bilico tra un passato ricco di trofei e di qualche più recente delusione e un futuro ancora tutto da scoprire. Bojan Krkic si accommiata dal club che l'ha fatto crescere come giocatore e come persona, con una sensazione che lui stesso ha definito “agrodolce”.«Lo sapete tutti, gli ultimi mesi per me non sono stati affatto facili. Due stagioni fa ho terminato il campionato sentendomi un giocatore importante. Se allora mi avessero detto che l'anno dopo me ne sarei andato non ci avrei mai creduto. Ho solo 20 anni e voglio continuare a dimostrare ciò che in più occasioni ho già dimostrato qui. Parto con una gran voglia di far bene a Roma. Attraverso il grande interesse che la società giallorossa ha dimostrato nei miei confronti si è già conquistata un pezzetto del mio cuore».RAGIONI DI UNA SCELTA«Recentemente non ho goduto di troppa fiducia da parte dell'allenatore. Ma ciò non toglie che mi senta un privilegiato per aver fatto parte di questo gruppo che ha portato il Barça ad essere la miglior squadra del mondo». Il ragazzo di Linyola sembra misurare le parole. Ogni tanto getta un'occhiata ai senatori Xavi e Puyol, presenti in sala per incoraggiare e, forse, anche per intimidire al contempo il giovane compagno che, tra due anni, potrebbe tornare all'ovile attraverso una clausola che obbliga il club catalano a riacquistare il giocatore per 13 milioni, sempre che la Roma non paghi altri 28 milioni e faccia suo, una volta per tutte, il suo cartellino:«Non voglio andarmene tra le polemiche. E’ andata com'è andata. Ci sono state situazioni che non ho compreso, come il fatto di non giocare per la secondavolta neppure un minuto della finale di Champions». Nonostante lo sforzo, però, Bojan capitola e ammette le incomprensioni con Guardiola:«Come socio del Barça, dico che Pep è il miglior allenatore possibile. Come giocatore, purtroppo, non posso dire lo stesso. Alla fine non ci siamo mai capiti a pieno. Mi diceva di allenarmi bene, ma che lo facessi bene o male, non giocavo ugualmente ».OTTIMISTA- Un attimo di pausa, poi gli occhi si fanno umidi e con voce tremante il ragazzo cerca di far, almeno parzialmente, marcia indietro:«Voglio che sia chiaro. Le ultime difficoltà non cancellano tutte le gioie che ho provato qui. La finale di Coppa del Re, il mio esordio, il primo gol al Camp Nou e molto altro. E’ vero, recentemente ho trascorso qualche giorno senza sentirmi bene con me stesso e la preoccupazione mi ha impedito di allenarmi e di giocare con la spensieratezza passata ». All'orizzonte c’è la nuova esperienza italiana e Bojan ritrova subito il sorriso:«Lascio un grande club per andare in uno altrettanto grande. In due anni può succedere di tutto, per cui preferisco concentrarmi unicamente a dare il meglio, continuare a crescere e divertirmi». Lo avevano inseguito in tanti, ad iniziare dalle grandi d'Inghilterra, ma Bojan non ha avuto dubbi:«La presenza di Luis Enrique è stata decisiva. Andare ai suoi ordini mi motiva molto e, al contempo, mi dà la tranquillità necessaria per spiccare il gran salto». Nessun problema, poi, se dovrà cedere il posto di attaccante centrale al mostro sacro Totti:«Mi auguro di ricoprire un ruolo importante. Mi metto a completa disposizione. Per me è un vero onore poter giocare al fianco di Francesco e degli altri campioni romanisti. Troveremo sicuramente i giusti equilibri e ci toglieremo moltissime soddisfazioni ». Si conclude con i ringraziamenti di rito e con un ecumenico “Vinca il Barça e vinca la Roma!”.
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