rassegna stampa roma

Bojan-Roma è già amore «Continuerò a crescere. Io con Totti, che onore»

(La Gazzetta dello Sport – F.M.Ricci) – Sentimentale, spiritoso, sincero, pieno di voglia. Non ancora romanista, ma è come se fosse. Bojan Krkic si circonda di bambini curiosi e si confonde tra loro.

Redazione

(La Gazzetta dello Sport - F.M.Ricci) - Sentimentale, spiritoso, sincero, pieno di voglia. Non ancora romanista, ma è come se fosse. Bojan Krkic si circonda di bambini curiosi e si confonde tra loro.

È solo un po’ più alto, ma i lineamenti, le espressioni, la timidezza e la gentilezza sono praticamente identiche. Bojan ci teneva ad annunciare il suo passaggio alla Roma qui ad Andorra, tra i «nens» del suo campus organizzato dalla Nike. Non è stato possibile, ma Krkic junior non ha voluto deludere nessuno. Alle domande dei bimbi ha risposto salutando il Barça, alle nostre abbracciando la Roma. «Allora, la Roma?» , gli chiede subito un biondino timido. «Prima di tutto voglio ringraziare il Barça, che mi ha dato tanto e mi ha reso felice. Però si è creata una situazione difficile, nella quale io avevo poco spazio, e non è dipeso da me. Sono arrivato che avevo 9 anni, ho sempre tifato Barça e ho sempre sperato di giocare nel Barça. Ce l’ho fatta, ho vinto tanto e mi sento un privilegiato. Ora è arrivato un momento nel quale mi sono reso conto che non potevo seguire la stessa strada e ne ho cercata un’altra. Quella che mi si apre è meravigliosa, piena di sogni e la intraprendo con grandi speranze» . Bimbo dalla frangetta impertinente, come la domanda. «Diventerai una stella della Roma?» . Bojan ride di gusto, e risponde con forza. «Mi piacerebbe molto! Ho vent’anni, ho dimostrato ciò che valgo e ciò che posso fare. Ora l’obiettivo è continuare a crescere, dovunque sia» . I bambini non mollano. «Sì, ma alla fine ci vai o no alla Roma?» . Altra risata, che vale più di un sì. «Sono tanti giorni che se ne parla e mi piacerebbe darti una risposta più sincera, ma non posso. Manca pochissimo all’annuncio, è questione di momenti» . Poi tocca a noi.

Con che stato d’animo va via?

«Per me non è facile lasciare il Barça dopo tanti anni. Non è certo una cosa che mi fa piacere però come ho detto ai bambini se quello del Barça è un gran sentiero in giro ce ne sono altri altrettanto interessanti» .

Il suo è stato un anno complicato, con tanta panchina al Barça e poi con l’Under 21. La Roma è il posto giusto da dove ripartire?

«Premesso che non ho parlato con Luis Enrique, penso di sì. Perché mi hanno trasmesso grande fiducia, credono in me e queste sono le condizioni ideali per me. So che non fallirò, così come so di essere un gran giocatore. Giovane, sì, con tanta strada da fare, sì, ma non ho dubbi sui miei mezzi» .

La presenza di Francesco Totti, che teoricamente gioca nella tua posizione, è uno stimolo, una preoccupazione o un appoggio?

«Lei vive in Spagna, no?»

. Sì.

«E allora saprà che qui da noi Francesco Totti gode di una considerazione immensa. È visto come uno dei migliori giocatori italiani di sempre. Per me vale lo stesso, da adolescente è stato uno dei miei punti di riferimento. È un idolo, un giocatore incredibile per la Roma e, prima, per la vostra nazionale. Merita enorme rispetto da parte di tutti, me per primo. Il campo è grande, ci sono tante posizioni, Luis Enrique saprà come sistemarci» .

Suo padre verrà, la accompagnerà a Roma?

«Ancora non lo sappiamo. Ne stiamo parlando, ma non abbiamo preso una decisione» .

Preoccupato dalla Serie A, dove ultimamente gli spagnoli hanno sofferto?

«No, per niente. Io per far bene ho bisogno di sentirmi amato, rispettato, circondato dalla fiducia. Se ci sono queste condizioni, faccio bene, sia dove sia. Se sto bene, funziono in Liga come in Serie A» .

Il modello Barça è esportabile?

«Sicuramente. È un gran modo di giocare, e Luis Enrique lo conosce bene. Non ci saranno problemi in questo senso» .

Di Roma o della Roma cosa sa?

«Alla Roma non ho ancora pensato granché perché prima c’è stato l’Europeo, poi le vacanze e la chiusura dell’accordo che non arrivava. La prima cosa di cui mi hanno parlato è il tifo. So che a Roma mi aspettano, che hanno voglia di vedermi e per me vale lo stesso per cui spero si chiuda presto. Io ci sono, pronto a concentrarmi su questa nuova avventura, incamerare forze e cominciare, non vedo l’ora» .