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Bojan non vede l’ora «Io, Totti, la Roma: c’è da divertirsi»

(Gazzetta dello Sport – F.Bianchi) Vincere tutto ed essere insoddisfatti. E’ così che deve sentirsi Bojan Krkic Perez, un ragazzo fin troppo prodigio, che a vedere la sua bacheca sembra uno di 30 anni:

Redazione

(Gazzetta dello Sport - F.Bianchi) Vincere tutto ed essere insoddisfatti. E’ così che deve sentirsi Bojan Krkic Perez, un ragazzo fin troppo prodigio, che a vedere la sua bacheca sembra uno di 30 anni:

due Champions, tre Liga, una coppa del mondo per club, un Europeo Under 17 e un Under 21, trofei vari ed eventuali, col Barcellona e personali.

Invece di anni non ne ha ancora 21 e con un passato già così pieno di gloria dovrebbe camminare su una nuvola. Invece no. Il problema è che pochi di questi trionfi può sentirli completamente suoi. Nel Barcellona quasi giocava di più quando non aveva nemmeno un pelo sulla faccia che adesso. Sarà la vita dura dei numeri 9, da Eto’o a Ibrahimovic allo stesso Villa: il gioco blaugrana mal digerisce il centravanti. Ma per uno che ha il record di gol della cantera (648), che a 16 anni ha esordito coi grandi in amichevole e ha subito segnato, che viene additato come fenomeno da quando ne aveva 12-13, non basta giocare la maggior parte delle gare da riserva (segnando comunque parecchio). Non basta vincere titoli e finire poi nell’angolo delle foto ricordo.

UNDER DOLCE E AMARA Poi ne risenti anche in nazionale: all’Europeo under 21, il tecnico Milla gli ha preferito un titolare nel suo club, anche se retrocesso: Adrian Lopez del Deportivo, che comunque lo ha ringraziato col titolo di re del gol (5). L’atra sera nello stadio di Aarhus, Bojan è stato l’ultimo ad alzarsi dalla panchina per festeggiare l’ennesimo dominio del calcio spagnolo. Poi, con onestà, ha ammesso: «Ovvio, avrei voluto essere più protagonista. Ma bisogna rispettare le decisioni del tecnico. E quando sono stato chiamato, ho dimostrato di essere pronto. L’importante è aver vinto, e siamo anche alle Olimpiadi, sono contento Ora godiamocela: prima di rientrare a Barcellona, voglio festeggiare con i miei compagni» . Poi c’è la Roma che lo aspetta: Luis Enrique lo ha chiesto, il che equivale a una promessa: ti farò giocare.

Anche se sei insoddisfatto, non è facile lasciare la miglior squadra del pianeta. Però se ti telefona personalmente il tecnico e ti dà garanzie, pensi che forse è l’occasione che aspettavi. Vero Bojan? «Non ho ancora firmato, non posso dire molto. Quando sarà tutto concluso potrò parlare più liberamente e dire quello che penso e che desidero per la prossima stagione» . Adesso cosa ci può dire della Roma? «Che è una grande offerta, fatta da un grande club. Conosco bene la Roma, è una bella squadra e so che ama giocare bene a calcio. C’è Totti, un campione, sarebbe un gran piacere giocare al suo fianco. E conosco anche gli altri giocatori, è una bella rosa» . «Comunque Non ho ancora firmato. Una stagione giocata da titolare sarebbe importante per la mia crescita» Luis Enrique è il suo sponsor. «Non l’ho mai avuto come allenatore, ma lo conosco e lo stimo molto. Con il Barcellona B ha fatto un gran lavoro, è garanzia di bel gioco. I tifosi della Roma si divertiranno» . E anche lei. Sappiamo che voleva garanzie sul modulo e sul fatto di partire perlomeno tra i titolari. E’ la stagione per diventare grande? «Beh, un anno da titolare o comunque con molte presenze, sarebbe molto importante per la mia carriera. Il campionato italiano poi è una grande esperienza, un corso accelerato di crescita. Ma aspettiamo che si chiuda la trattativa» . E’ già chiusa: 1 milione per quest’anno e diritto di riscatto fissato a 9 milioni, contratto al giocatore di 4 anni per due milioni netti l’anno più premi. Il giusto, per un baby fenomeno