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Bojan manda in tilt Twitter

(Il Messaggero – S.Carina) Il sorriso che ha accompagnato l’esultanza dopo il gol somigliava ad un sospiro di sollievo. Quasi che Bojan di colpo si fosse liberato della pesante etichetta blaugrana che lo ha accompagnato dal suo arrivo...

Redazione

(Il Messaggero - S.Carina) Il sorriso che ha accompagnato l’esultanza dopo il gol somigliava ad un sospiro di sollievo. Quasi che Bojan di colpo si fosse liberato della pesante etichetta blaugrana che lo ha accompagnato dal suo arrivo nella capitale.

Una rete che lo sblocca e che a sua volta sblocca la Roma, finalmente vincente in casa, dopo i passi falsi con lo Slovan Bratislava, il Cagliari e il Siena. Nel gol contro l’Atalanta c’è un po’ tutto il suo repertorio: velocità, stop perfetto e diagonale preciso. Una rete che non è passata inosservata né in Spagna, tantomeno su internet. Il quotidiano Sport.es ha rimarcato come al gol di Bojan la notizia abbia fatto letteralmente impazzire sia i forum dei siti sportivi iberici che Twitter.

Proprio sul social network, il tema «Gol Bojan» è diventato nel giro di pochissimo tempo un trending topic (tema caldo) ed è stato il più cliccato per diverse ore quando invece la media vita di questo tipo di topic si aggira normalmente attorno ai 30 minuti. Segnale che lo spagnolo continua ad esser seguito (e rimpianto). Curioso, poi, che Bojan abbia ritrovato la via della rete in gare ufficiali dopo 133 giorni (Malaga-Barcellona 1-3). Uno in più rispetto a quanto ha impiegato la Roma per tornare alla vittoria in casa, visto che l’ultima in campionato risaliva al 22 maggio (132 giorni fa), successo contro la Sampdoria per 3-1.

Dall’inizio della stagione mai la Roma era riuscita a segnare più di un gol: averlo fatto con gli uomini sinora più discussi è un bel segnale. Già perché se Bojan aveva giocato al di sotto delle sue possibilità, ad Osvaldo non era bastato nemmeno segnare contro il Siena e il Parma per togliersi di dosso l’etichetta di «Mister 15 milioni» (che potrebbero alla fine lievitare anche a 18...). Non avrà suscitato lo stesso scalpore che negli anni ‘60 ebbe il trasferimento di Sormani dal Mantova alla Roma (da qui il soprannome di «Mister mezzo miliardo») ma i soldi spesi per acquistarlo dall’Espanyol, sommati alla prova anonima offerta contro il Cagliari, erano bastati perché qualcuno lo avesse già definito come un bluff. Quasi certamente non servirà nemmeno il gol contro l’Atalanta per far ricredere i più scettici ma quello che conta è che l’italo-argentino, oltre a trovare con regolarità la via della rete, abbia sia la fiducia di Luis Enrique (che lo impiega regolarmente) che quella dei compagni.

Sabato sera, senza che nessuno gli avesse fatto una domanda in merito, De Rossi ha voluto tessere le lodi dell’attaccante: «E’ un gran calciatore e a nessuno, se non alla società, deve importare quanto è costato». Segnale che Osvaldo ha un’altra dote: oltre a far gol è anche un ragazzo che fa spogliatoio. Aveva ragione, quindi, quando il giorno della sua presentazione si era meravigliato del fatto che venisse dipinto come un tipo difficile: «Avete un po’ le idee sbagliate su di me. Sotto il profilo caratteriale non ho mai avuto problemi con i miei compagni, non mi piace litigare. Ho un carattere forte e mi piace vincere, questo è vero, ma sono un bravo ragazzo, non mi piace far male a nessuno». Forse in questo caso aveva detto una piccola bugia: per informazioni chiedere alle difese avversarie.