rassegna stampa roma

Bojan: «Vorrei battere la Lazio con un mio gol»

(Il Romanista – C.Zucchelli) – Sul telefonino (anzi, sui telefonini visto che ha un paio di BlackBerry) ha ancora i video dell’ultimo derby, quello stravinto con doppietta di Totti, che ha scaricato quando era a Barcellona. Gli...

Redazione

(Il Romanista - C.Zucchelli) - Sul telefonino (anzi, sui telefonini visto che ha un paio di BlackBerry) ha ancora i video dell’ultimo derby, quello stravinto con doppietta di Totti, che ha scaricato quando era a Barcellona. Gli avevano detto alcuni amici: "Vai su Youtube e guarda cos’è la Curva Sud".Bojan lo ha fatto e ne è rimasto conquistato.

 Ma è niente - niente - in confronto a quello che ha provato otto giorni fa contro l’Atalanta quando è stato lui a far impazzire di gioia quella stessa Curva. Lo spagnolo, come ha confidato ai microfoni della Rai, pagherebbe di tasca sua per rivivere - e far rivivere - quelle stesse emozioni domenica prossima quando di fronte ci sarà la Lazio: «Vincere con un mio gol sarebbe bellissimo - ammette candidamente, con gli occhi che si abbassano - ma non vorrei caricare questo derby di troppi significati. So che sarà una partita molto tesa e complicata». Per uno che viene da un club come il Barcellona non è difficile abituarsi a settimane come quella che precede la sfida con la Lazio: «Per quanto possibile dobbiamo stare tranquilli». La forza della normalità sembra essere il segreto di questa Roma. Bojan stesso ne è l’esempio: partito titolare senza però riuscire a ingranare, è rimasto a guardare contro Inter e Siena. Col Parma ha giocato gli ultimi 20 minuti, con l’Atalanta, dopo aver fatto vedere a Luis Enrique quella fame che il tecnico spagnolo considera necessaria, è tornato di nuovo titolare. Godendosi il presente e senza pensare al futuro.

Giorno dopo giorno, Bojan racconta: «Noi stiamo lavorando duramente ogni giorno per migliorare negli schemi e nelle situazioni tattiche, poi vedremo quello che succede». La Roma non vuole volare alto anche perché come dice sempre Luis Enrique «non siamo neanche a metà strada» e lo spagnolo in questo senso parla già da veterano: «Non dobbiamo pensare al titolo. La nostra squadra deve pensare solo alla singola partita, senza caricarsi di troppe responsabilità». Alla fine si faranno i conti, con la speranza - neanche troppo segreta - che un campionato così livellato possa aiutare quelle squadre come la Roma che hanno cambiato tanto: «In questa stagione mi sembra che siano tante le formazioni in grado di lottare per lo scudetto - spiega ancora Bojan - ma credo che ci sarà bisogno di tempo prima di trovare una favorita da battere. Credo che ci sia molto equilibrio». Lui l’equilibrio lo sta trovando piano piano: ha preso casa al Torrino nello stesso palazzo dove vive José Angel, si sta iniziando ad ambientare grazie all’aiuto dei genitori che non lo lasciano solo un attimo, impara a conoscere la città e l’affetto che i tifosi gli dimostrano ogni giorno gli è servito ad avere più fiducia. Sulla spalla non molto tempo fa si è tatuato un’araba fenice, simbolo di rinascita. Simbolo, semplicemente, di tutto quello che significa la Roma per lui.