(Il Romanista) In Spagna sono sicuri: tra le quattro priorità che Luis Enrique avrebbe detto a Sabatini nel vertice di mercato (due esterni, un centrale di centrocampo e un attaccante) c’è sicuramente lui: Bojan Krkic.
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Bojan, in Spagna sicuri: Luis Enrique lo vuole
(Il Romanista) In Spagna sono sicuri: tra le quattro priorità che Luis Enrique avrebbe detto a Sabatini nel vertice di mercato (due esterni, un centrale di centrocampo e un attaccante) c’è sicuramente lui: Bojan Krkic.
La punta del Barcellona, chiuso dai fenomeni Messi, Pedro e Villa, ha espresso pubblicamente qualche giorno fa la volontà di lasciare la squadra di Guardiola per trasferirsi altrove. E giocare. Ha 21 anni, e anche se fa parte della rosa più forte del mondo, è difficile dargli torto. Il Barça difficilmente lo darà via a titolo definitivo, ma l’opzione del prestito con diritto di riscatto è quella che potrebbe accontentare entrambe le parti. Da questa settimana Sabatini inizierà a lavorare sulla possibilità, cercando di capire quali e quanti margini ci siano per il trasferimento.
Certo è che se dovesse venire in Italia, la Roma sarebbe la destinazione più gradita dal giocatore, che, nei giorni scorsi, ha fatto sapere di non voler andare all’Udinese, inserito nella trattativa per Sanchez. Non solo Bojan però: dalla Cantera potrebbero arrivare anche Montoya, terzino destro, e Soriano, l’attaccante del Barcellona B che in questa stagione, con Luis Enrique alla guida, è rinato dopo alcuni anni piuttosto bui. L’affare, rispetto a quello di Bojan, è certamente più semplice e Soriano, 25 anni, sarebbe adatto per essere il vice di Francesco Totti. Dal club di cui è stato (e sarà sempre) uno dei simboli, Luis Enrique non vuole portare però soltanto giocatori. Vuole portare anche e soprattutto disciplina e metodi di lavoro. E anche la cura dei campi del centro sportivo. È rimasto soddisfatto del Bernardini, in tutto e per tutto. Soltanto il manto erboso non ha avuto il suo ok completo: sono buoni, è stato il suo commento, ma non ottimi. Anche in questo, la Roma cercherà di accontentarlo. Magari rifacendosi proprio all’esempio spagnolo.
Nella città sportiva dove si allenano i giocatori del Barcellona, da Messi ai piccolissimi, i campi sono tutti uguali, erba perfetta, righe fatte e rifatte quasi ogni giorno: «Sì, perché noi lavoriamo qui dalle 6 alle 8 ore al giorno. Se i 9 campi non sono in ottime condizioni non ce ne andiamo a casa», le parole di un adetto alla manutenzione qualche settimana fa. I campi in erba vengono curati ogni giorno, al termine dell’allenamento vengono sistemati, c’è una società apposita che se ne occupa. E il campo dove si allena il Barcellona di Guardiola viene curato dallo stesso giardiniere che poi si occupoa del manto erboso del Camp Nou. Un dettaglio, per molti. Una cosa fondamentale per l’allenatore della migliore squadra del mondo. È anche grazie a questo che si vince.
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