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Bojan, il ventenne che fa invidia ai campioni

(Corriere dello Sport – A.De Pauli) Vent’anni, un bagaglio di esperienze degne di un veterano e un palmares che farebbe invidia alla maggioran­za dei colleghi.

Redazione

(Corriere dello Sport - A.De Pauli) Vent'anni, un bagaglio di esperienze degne di un veterano e un palmares che farebbe invidia alla maggioran­za dei colleghi.

Bojan Krikic Pé­rez ha deciso che è arrivato fi­nalmente il momento di partire, di lasciarsi alle spalle il club del­la vita e l'ossessione di affer­marsi come il “9” del Barcello­na. Il rischio di rimanere impa­ludato in un sogno rischiava davvero di frenare una carriera fatta di tappe bruciate, scandite a ritmo di gol. Tanti gol. PREDESTINATO - I ragazzi della cantera blaugrana lo considera­no un'autentica leggenda. Colpa delle oltre 800 reti messe a se­gno nelle diverse categorie gio­vanili, prima di spiccare il salto in prima squadra. Ne sono tra­scorse di stagioni dal suo ingres­so alla Masia, il celebre edificio che, fino a pochi giorni fa, ha ospitato la fabbrica di talenti cu­lé.Nove anni prima, suo padre, un glorioso passato nella Stella Rossa e nella nazionale yugosla­va, aveva deciso di allungare di qualche anno la carriera, accet­tando l'offerta del Jovent Molle­russa, che allora militava nella seconda divisione iberica. Im­possibile resistere allo sguardo di una ragazza del luogo, María Lluisa Pérez, e dopo pochi mesi ecco il primogenito. Gli occhi sono quelli della madre, ma il piede è tutto del papà e, nono­stante il fisico esile, il piccolo realizza 220 marcature nella sua prima stagione nel campionato pulcini. IL PERCORSO -Numeri che con­vincono i tecnici ad applicare, nel suo caso, il cosiddetto “me­todo Ajax”. L'idea è quella di far giocare i ragazzi più prometten­ti sempre in una categoria supe­riore rispetto a quella che spet­terebbe loro, per far sì che im­parino a compensare lo svantag­giofisico attraverso tecnica, ra­pidità e intelligenza. L'esperi­mento dà i suoi frutti e il cam­pioncino di Linyola, paesino ca­talano nei pressi di Lleida, bru­cia le tappe fino a conquistare la fiducia di Frankie Rijkaard e un posto in prima squadra. A 17 an­ni e 51 giorni, segnando al «Ma­drigal » contro il Villarreal, di­viene il più giovane marcatore della storia del club. Prima del­la maggiore età, con un bottino a fine campionato di 10 reti, è già nel giro della Nazionale spa­gnola. VOCAZIONE CENTRAVANTI- Nel frattempo Guardiola prende inmano la prima squadra e arri­vano i primi titoli. La Coppa del Re, sottoscritta da 5 reti di Bo­jan, apre la soave stagione del primotriplete,completato dalle due Supercoppe e dall'Intercon­tinentale. Eto'o se ne va, ma per ottenere la maglia da centravan­ti, il ragazzo deve ancora atten­dere un anno, visto che lo pre­tende il nuovo arrivato Ibra. Il grande protagonista del finale della seconda stagione del Pep­team, però, è proprio Bojan che relega in panchina lo svedese e, pur giocando da attaccante esterno, realizza le reti decisive che consentono il bisliguero.