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Boateng: “A Roma segna Ibra e mi tatuo lo Scudetto”

(Corriero dello Sport – F.Fedele) – Il prossimo tatuaggio Boateng lo stamperà sulla sua pelle, che ormai è simile a una cartina geografica, per celebrare un avvenimento importante.

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(Corriero dello Sport - F.Fedele) - Il prossimo tatuaggio Boateng lo stamperà sulla sua pelle, che ormai è simile a una cartina geografica, per celebrare un avvenimento importante.

No, non solo la conquista dello scudetto che, come da ordini superiori, non vuole nemmeno pronunciare ma soprattutto per celebrare la firma sul contratto che lo legherà, in maniera definitiva, al Milan nonostante il presidente Preziosi sia intenzionato a dare battaglia all’ad milanista Galliani. Il Principe rossonero spera anche di completare il suo triplete tatuato con la coccarda della Coppa Italia. In finale, il prossimo 29 Maggio a Roma, vorrebbe incontrare nuovamente l’Inter per ribadire, a chi non l’avesse ancora capito, che il derby avrà ancora per molto tempo un solo, unico padrone.

Boateng, è pronto a festeggiare lo scudetto?

«Prima arriva, meglio è per tutti noi. Vogliamo affrontare la semifina­le di Coppa Italia a Palermo con la mente libera».

Sensazioni per Roma?

«Non basta scendere in campo per cercare un solo punto, sarebbe un at­teggiamento sbagliato. Ci presente­remo all’Olimpico come se dovessi­mo giocare la finale della Champions League».

Okay, il Milan passa a Roma. Ma chi segna?

«Ibra, lo sento. Avevo predetto le reti di Pato a Napoli e di Robinho a Brescia. Ci azzecco sempre...».

Il prossimo tatuaggio sarà dedica­to allo scudetto?

«Un tatuaggio solitamente resta per tutta la vita. Sì, potrebbe celebra­re lo scudetto ma anche la Coppa Ita­lia. Però la conquista che mi sta più a cuore è un’altra, ovvero il contrat­to con il Milan.Come andrà a finire? Io andrò in vacanza, ho voglia di ma­re e spiaggia. Il mio riscatto lo lascio a chi fa questo mestiere».

Boateng titolare inamovibile e campione d’Italia al primo tentati­vo. Ci credeva?

«In effetti non pensavo che potes­se andare così bene qui al Milan, so­no molto felice. Che il Milan potesse vincere lo scudetto ci poteva anche stare. Ma che io potessi diventare uno degli undici titolari proprio non me l’aspettavo. In questa squadra ci sono molte ottime individualità, stel­le di prima grandezza».

Qual è stata la vera forza di questo Milan?

«Vincere le ultime partite per 1-0, dimostrando di essere un vero grup­po unito, forte e compatto».

La scorsa estate, prima del Milan, si era fatta sotto la Lazio.

«E’ vero, mi sono incontrato con il presidente Lotito ma non è scattata la scintilla. Io devo sentirmi certe co­se... Ho preferito lasciar perdere, il Milan si è fatto avanti dopo avermi visto al Mondiale».