rassegna stampa roma

Blanc: «Punto ancora su Menez»

(Il Romanista – C.Zucchelli) – In Francia si sono stupiti. Laurent Blanc ha convocato per le due partite contro Lussemburgo e Croazia sia Philippe Mexes sia Jeremy Menez.

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(Il Romanista - C.Zucchelli) - In Francia si sono stupiti. Laurent Blanc ha convocato per le due partite contro Lussemburgo e Croazia sia Philippe Mexes sia Jeremy Menez.

Passi per il primo, considerato ormai un punto fermo della Nazionale, a stupire i francesi è stata la chiamata dell’attaccante romanista, in patria considerato però più un centrocampista. La conferma di Menez nel giro francese ha suscitato più di qualche reazione, soprattutto perché arrivata a discapito di Mathieu Valbuena del Marsiglia: «Posso capire le vostre perplessità - ha spiegato Blanc - ma voglio dire che la mia porta è sempre aperta per tutti e in futuro anche per Valbuena ci sarà spazio. L’importante è accettare con serenità le mie decisioni e continuare a lavorare. Comunque - ha aggiunto riferendosi a Menez - penso che Jeremy in questo momento possa essere più pronto e darci qualcosa in più». Un attestato di stima importante, quello del ct francese, che serve a dare un po’ di fiducia a un giocatore che sta attraversando un periodo non facile. Descritto di pessimo umore, col cambio di allenatore ha perso quella sicurezza in se stesso che tanto aveva dato alla Roma nei mesi scorsi. E pensare che Montella stravede per lui. Vincenzo però pretende una disciplina tattica che, in questo momento, Menez non è ancora pronto a dare. Anche se tutti a Trigoria scommettono che lo farà e anche in fretta. Perché la Roma punta su di lui e lui stesso ha voglia di tornare a brillare. Magari già domenica a Firenze, prima di raggiungere la Francia. Dove, in ogni caso, lo attendono con trepidazione, con negli occhi ancora la meravigliosa prova offerta contro il Brasile un mese fa. Davanti a un certo Zinedine Zidane, che l’ha incoronato definendolo «fortissimo» poco prima di andare via, il campione giallorosso ha sfoderato una prestazione di livello assoluto. Non solo l’assist al bacio per Benzema, simile a quelli contro Fiorentina e Milan (in entrambi i casi gol di Borriello) ma molto di più. Uscito tra gli applausi dello Stade de France, finalmente sorridendo con la maglia numero 14 che gli calzava a pennello, Menez confessò: «Mi sono divertito ed è stato bello uscire tra gli applausi del pubblico. Per me è importante essere in Nazionale, vorrei restarci e con questa partita ho dimostrato di essere pronto. Con la Roma lavoro come un matto (testuale, ndr) e finalmente inizio a vedere i risultati». Sembra passata una vita da queste dichiarazioni. E invece era appena poco più di un mese fa. Un mese in cui a Trigoria è cambiato tanto, non ancora tutto. Per questo Menez ha tutte le possibilità di ritagliarsi un ruolo da protagonista nella Roma: oggi e in futuro. Dipende però tutto da lui. Deve essere il primo a crederci, così come ha fatto con la Francia. «Lavorare come un matto», è il segreto, neanche poi tanto difficile. Il resto verrà da sé.