rassegna stampa roma

Bertolacci: «Roma, credi in me»

(Il Romanista – V.Meta) – Il primo ritiro con la Roma l’ha fatto appena diciottenne due estati fa, tra un mese il suo nome potrebbe finire fra i convocati della prima Roma di Luis Enrique.

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(Il Romanista - V.Meta) - Il primo ritiro con la Roma l’ha fatto appena diciottenne due estati fa, tra un mese il suo nome potrebbe finire fra i convocati della prima Roma di Luis Enrique.

Quando il nuovo tecnico e prima di lui il direttore sportivo Sabatini hanno parlato di progetto giovani, il primo nome che è venuto in mente alla maggior parte dei tifosi è quello di Andrea Bertolacci, tre gol in nove partite alla sua prima stagione in serie A con il Lecce, dov’è arrivato a gennaio 2010 in prestito. Esordio in A contro la Sampdoria, primo gol alla Juventus, che al Via del Mare non perdeva da più di vent’anni, poi altri due all’Udinese, che non subiva reti da due mesi. «Quella doppietta non me la dimenticherò mai – dice -. Poi è capitata in un momento in cui alla Roma serviva che l’Udinese perdesse punti e il fatto che a batterla sia stato un romanista, ha fatto parlare tanto di me. Nel complesso sono soddisfatto di com’è andata la mia stagione nel Lecce, credo di essere cresciuto molto e di aver dimostrato di potermi confrontare ad alti livelli». La nuova dirigenza ha dichiarato di voler importare dal Barcellona il modello di gestione del settore giovanile. Andrea, che nelle giovanili della Roma è rimasto per otto anni arrivando undicenne e andando via diciannovenne, non ha dubbi: «Il fatto che abbiano deciso di puntare sui giovani non può che essere un punto di partenza importante, e lo dico anche da tifoso. Per riuscirci ci vuole un allenatore che sappia lavorare con i giovani e in questo senso credo che Luis Enrique sia l’uomo giusto, visto che in questi anni ha dimostrato di saperci fare e si è dedicato prevalentemente a questo tipo di lavoro. Può aiutare a crescere tutti, a cominciare dai ragazzi sui quali deciderà di puntare». Bertolacci sarà fra questi? «Non lo so, per il momento non ho sentito nessuno e non ci sono novità. Però confermo quello che ho sempre detto: restare alla Roma per me sarebbe il massimo, ma solo se avessi la possibilità di giocarmi le mie possibilità. Ho bisogno di giocare per crescere, riuscirci alla Roma sarebbe fantastico, visto che è la squadra per cui ho sempre fatto il tifo». Non è il tipo che si accontenti di essere uno dei tanti, Andrea, gran personalità in campo e fuori, che l’ha aiutato anche a superare i momenti più difficili, quando da ragazzino non trovava spazio nei Giovanissimi Nazionali al punto da pensare di lasciare la Roma. Ha resistito, è diventato un punto fermo degli Allievi prima e della Primavera poi e adesso i club di A, dall’Udinese in giù, fanno a gara per assicurarselo. Dopo l’exploit contro i bianconeri, il presidente del Lecce Semeraro disse di volerlo confermare, la Roma per riprenderselo dovrà comunque pagare il controriscatto (magari inserendo nell’operazione l’altro romanista leccese Simone Sini, il cui prestito potrebbe essere trasformato in comproprietà), ma intanto tutto fa pensare che al raduno del 13 luglio che precederà di un paio di giorni la partenza per Brunico possa esserci anche lui: «Non lo so, davvero. Però certo che mi farebbe piacere, è sempre una grande esperienza». Nella galleria delle soddisfazioni personali riservategli dalla stagione appena conclusa, manca l’esordio in Under 21: il ct Ferrara lo aveva convocato per l’amichevole che gli azzurrini hanno disputato ad aprile, lui però ha dovuto dare forfait per colpa di un infortunio rimediato in campionato con la Sampdoria. Infortunio che si è ormai messo alle spalle, tra poco partirà per le meritate vacanze, ma intanto si sta allenando per farsi trovare pronto, magari proprio per Luis Enrique: «Diciamo che ora penso a ricaricare le batterie. Quanto al futuro, ci penserò quando ci saranno novità». Chiusura con i successi dei suoi ex compagni. Meno di una settimana fa, la Primavera ha conquistato uno scudetto che lui non è mai riuscito a festeggiare nelle giovanili: «Sono contentissimo. Ho sentito Florenzi per fargli i complimenti, ma tutti sono stati bravissimi. Se lo meritavano».