(Il Romanista - M.Macedonio) «Come ho vissuto il derby? Come da tradizione: con gli amici – racconta al telefono Massimo Wertmuller. – Quelli che ti porti dietro dai tempi della scuola. Qualcuno addirittura dalle elementari. Romanisti e laziali. Tutti insieme.
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Battista: «Er laser lo fanno pure a me»
(Il Romanista – M.Macedonio) «Come ho vissuto il derby? Come da tradizione: con gli amici – racconta al telefono Massimo Wertmuller. – Quelli che ti porti dietro dai tempi della scuola. Qualcuno addirittura dalle elementari. Romanisti e...
Ce n’è uno in particolare, Marco, tifoso biancazzurro, che per l’amicizia che cilega potrei definire un “fratello mancato”, che domenica ha provato a fare lo spiritoso. E mal gliene incolse. Basti dire che, prima della partita, si è lasciato andare a battutine del tipo "Non capisco perché Totti non se ne stia a casa ad appendere gli scarpini al chiodo". Non l’avesse mai detto. L’ho guardato negli occhi e gli ho detto: “Guarda, Marchetto,che secondo me, questa cosa te la rimangi…”. E, puntuale, è arrivato il primo gol. Allora, ho aggiunto: “In campana, perché adesso arriva anche il secondo…”. E così è stato. E allora, a parte le doti divinatorie di cui sono evidentemente portatore di questi tempi, credo di poter dire che dobbiamo “anche” a Marco, l’amico mio, il successo di domenica e, soprattutto, i due gol del Capitano. Perché, sempre Marco, se l’è tirati, da solo. Eppure, se devo essere sincero, questa volta temevo che si potesse non vincerlo, il derby. C’erano troppi fattori contrari. A partire dalla condizione psicologica e dal fatto che loro venivano dall’averne persi quattro. E invece, la partita ha dimostrato che la squadra è forse tra le più forti del campionato. Quando Perrotta parlava di entusiasmo mancante, aveva ragione.Perché è bastato ritrovare un po’ di serenità per ripartire». Sul ricorso della Lazio per i presunti danni ricevuti dal laser, la pensa in modo chiaro Wertmuller: «Credo che mai come questa volta abbiano dimostrato di non saperlo perdere, il derby. E’ inutile che si aggrappino. La prima domanda che dovrebbero farsi è “Abbiamo perso giustamente?”.La risposta è “Sì”. Punto e basta». «Ero in teatro – dice invece Roberto Ciufoli. – Perché avevo la “pomeridiana”. Però la partita l’ho seguita lo stesso. A distanza. Con mio figlio che mi mandava gli sms dallo stadio e mi aggiornava sulla situazione. E che, quando ho potuto, ho anche sentito per telefono per sapere come andava. Certo,ho gioito per la vittoria, perché il derby è sempre il derby. Se me l’aspettavo? Sapevo che non sarebbe stata una partita facile, ma anche che la squadra avrebbe dato prova di carattere. Come poi è stato. Il ricorso per il laser? Ho letto dai giornali. Francamente, mi sembra fantascienza. Del resto, un raggio laser è più una roba da “Guerre stellari” che da campi di calcio. E in questo caso, la definirei più una stupidaggine che una cosa seria». Sull’atteggiamento “rosicone” dei biancocelesti concorda anche Maurizio Battista, che come sempre non tradisce l’accento romano: «Che chiedono? La ripetizione della partita? Me sembra ‘na cosa esagerata. Capisco che cinque derby persi, e tutti attaccati, so’ difficili da digerì. Ma penso che, se non ce fosse stato il laser, se sarebbero attaccati pure alla cacca del piccione… E poi, anche a me, durante gli spettacoli allo stadio, me fanno er laser. E, a meno che non t’arrivi dritto pe’ dritto negli occhi- ma vorrebbe dì che partiva dalla Curva Nord - non te ne accorgi nemmeno. Ma poi, lateralmente, e da quella distanza…! Se veramente l’avesse accecato, il portiere l’avrebbe detto subito. O avrebbe chiuso gli occhi. E invece,nun me sembra che abbia fatto niente de tutto questo. Per cui, prendemose ‘sti tre punti, meritati, anche se non ero pe’ niente ottimista. Perché la squadra non è che m’avesse entusiasmato nelle ultime settimane. Soprattutto nei comportamenti. E allora, te dico che te viene pure er dubbio che qualcosa di premeditato c’era. Ma lasciamo sta: il tifoso, che ne sa? Può solo chiacchiera’.Come al bar. Comunque sempre forza roma"
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