rassegna stampa roma

Barcellona B: schemi, numeri e talenti

(Corriere dello Sport – S.Chioffi) – In tre anni di lavoro nel Barcellona B, Luis Enrique ha lasciato un’impronta importante. Nel 2009 ha centrato un quinto posto nella serie C spagnola, nel 2010 ha conquistato la promozione in...

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(Corriere dello Sport - S.Chioffi) - In tre anni di lavoro nel Barcellona B, Luis Enrique ha lasciato un’impronta importante. Nel 2009 ha centrato un quinto posto nella serie C spagnola, nel 2010 ha conquistato la promozione in “Segunda Division” arrivando secondo alle spalle del Sant Andreu e superando poi l’ostacolo dei play off.

Un triennio chiuso adesso con il miglior piazzamento nel­la storia del Barcellona B in “Segunda Division”: terzo con 71 punti, dietro al Betis Siviglia e al Rayo Vallecano.

LE SCOPERTE - Luis Enrique ha creato subito una grande inte­sa con Guardiola, suo compagno di squadra nel Barcellona dal 1996 al 2001. Il primo anello di congiunzione è stato rap­presentato dal modulo, il 4-3-3, che Luis Enrique aveva cono­sciuto da giocatore nel 1997, con l’olandese Louis Van Gaal sulla panchina blaugrana. Stesso binario tattico e parecchie affinità con Guardiola anche nei metodi legati alla prepa­razione atletica. In questo trienno, Luis Enrique ha re­galato alla prima squadra di­versi giovani di valore, a co­minciare dal mediano-regista Thiago Alcantara, figlio del brasiliano Mazinho, campio­ne del mondo con la Seleçao nel 1994. Thiago Alcantara, 20 anni, è cresciuto con Luis Enrique e ora fa parte del gruppo di Guardiola: 12 pre­senze e due gol nell’ultima edizione della Liga, tre parti­te in Coppa del Re e il debut­to in Champions League con­tro il Rubin. Ma il nuovo tec­nico della Roma ha favorito anche l’ascesa di altri talenti: dal difensore centrale Andreu Fontas, classe 1989, al terzino sinistro Marc Bartra (1991); dal centrocampista Jonathan Dos Santos (1990), fratello di Giovani (ex Barça, ora al San­tander), alla punta esterna Jeffren (1988), venezuelano con passaporto spagnolo.

IL BILANCIO - Luis Enrique ha studiato al fianco di Guardiola, ma nell’elaborazione del suo 4-3-3 ha tratto ispirazione anche dalle esperienze maturate con Van Gaal. Ha chiuso l’ultimo campionato con il miglior attacco della “Segunda Division”: 85 gol, primato condiviso con il Betis Siviglia. Il Barcellona B è stata la squadra che ha segnato di più in trasferta: 41 re­ti. Jonathan Soriano, 25 anni, ex Espanyol, Almeria e Alba­cete, ha vinto la classifica dei cannonieri con 32 gol: ventotto di piede, uno di testa e tre su rigore. Nolito è stato il secondo miglior realizzatore del Barça B con 13 reti. In totale sono sta­ti diciotto i giocatori di Luis Enrique che hanno trovato spa­zio nella classifica dei marcatori. In porta ha alternato Olazabal (15 presenze), Miño (15) e Masip (12). Decisivo il contributo dei terzini: Montoya è sta­to il titolare sulla fascia destra, mentre Bartra si è fatto ap­prezzare a sinistra e ha richiamato anche l’attenzione di Guardiola. La coppia centrale è stata formata da Muniesa e Fontas. A centrocampo si è imposto il regista Oriol Romeu, 19 anni, un metro e 82, corsa e qualità: a Barcellona scrivo­no che Luis Enrique vorrebbe portarlo alla Roma. I due in­termedi più utilizzati sono stati Dos Santos e Carmona. In at­tacco, Nolito e Edu Oriol si sono mossi vicino a Soriano, altro giocatore molto stimato da Luis Enrique.

I MOVIMENTI - Il Barcellona B ha mostrato caratteristiche pre­cise: ritmi elevati, pressing, velocità di esecuzione nello svi­luppo della manovra, le sovrapposizioni dei terzini, i tagli del­le punte. Quest’anno ha segnato in media due gol a partita e ne ha incassati 62 (1,47 ogni 90 minuti) in 42 giornate. Ha vin­to una volta anche per 6-4 sul campo del Numancia. Soltanto in cinque gare non ha trovato il gol: contro il Cordoba, l’Hue­sca, il Valladolid, lo Xerez e il Betis.