rassegna stampa roma

Ballottaggi e addii

(Gazzetta dello Sport) Ci saluta un campionato che alla seconda giornata nascose il futuro vincitore (Milan) mandandolo a perdere sul campo di una neopromossa (Cesena), un campionato che ha incoraggiato pretendenti a sorpresa (Napoli, Lazio) e...

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(Gazzetta dello Sport) Ci saluta un campionato che alla seconda giornata nascose il futuro vincitore (Milan) mandandolo a perdere sul campo di una neopromossa (Cesena), un campionato che ha incoraggiato pretendenti a sorpresa (Napoli, Lazio) e rimesso in gara i soliti (Inter).

Ci saluta un campionato avvincente, a lungo in bilico, che all’ultimo giro ha ancora due verdetti ufficiali da emettere: il quarto posto buono per i preliminari di Champions (Udinese o Lazio), l’ultimo sgabello per l’Europa League (Roma o Juve). Ballottaggi sbilanciati a favore di Udinese (le basta un punto contro il Milan che ha ancora in testa i coriandoli della festa) e Roma (solo un suicidio casalingo contro la depressa Samp aprirebbe i confini alla Juve). Il probabile accesso della banda Guidolin alla Champions non è soltanto un premio al miglior calcio dell’anno, è anche una direzione di lavoro: oggi l’Europa premia un calcio del genere, un calcio organizzato e propositivo, alimentato da una mediana che unisca qualità e corsa al servizio di attaccanti dinamici.

Così è il Barcellona di Xavi e Villa, così è l’Udinese di Asamoah e Sanchez. Non a caso Milan, Inter e Napoli, che competeranno nell’Europa dei grandi, vogliono far la spesa in Friuli: Asamoah, Inler, Sanchez... Anche la Premier definisce oggi l’ordine delle sue regine di Champions. Una vittoria in casa del Bolton garantirebbe al Manchester City (68 punti) il terzo posto e sbolognerebbe all’Arsenal (67) l’onere dei preliminari. Per Mancini sarebbe l’aureola sulla stagione: il City per la prima volta in Champions dalla porta principale (unico precedente in Coppa Campioni nel ’ 68), dopo aver regalato un trofeo atteso 35 anni (FA Cup). Per noi italiani un colpo di reni dell’orgoglio, dopo il calo di appeal di Capello (Mondiale) e Ancelotti (stagione da zero tituli); e la suggestione di un possibile incrocio di Champions col Mancio e Balotelli. Come si attrezzerà lo sceicco per la prossima stagione di gala? Come noi non possiamo più permetterci. Da qui una certa apprensione, oggi, davanti all’ultima esibizione in campionato di stelle che ci hanno fatto divertire (Pastore, Sanchez...): ce li lasceranno ancora? Di sicuro, oggi saluterà Gigi Delneri, dopo un altro fallito Rinascimento bianconero. Il tecnico non ha sbagliato più di dirigenti e giocatori. Ha sempre lavorato con dignità e coerenza. Non merita un congedo livido. Escluso dalla Juve e dalle coppe proprio oggi che il suo Friuli rischia una gioia da Champions. Nel caso, sarebbe già sufficientemente dolorosa questa coincidenza.