rassegna stampa roma

Baldini, uno scudo per Luis Enrique

(La Gazzetta dello Sport – A.Catapano/M.Cecchini) – Il segnale che la situazione della Roma si è fatta seria non lo ha dato Ibrahimovic, ma Fiorello.

Redazione

(La Gazzetta dello Sport - A.Catapano/M.Cecchini) - Il segnale che la situazione della Roma si è fatta seria non lo ha dato Ibrahimovic, ma Fiorello.

Quando ieri sul web è spuntata l'imitazione di Luis Enrique fatta dallo showman in tanti hanno pensato: proprio come era successo con Gasperini all'Inter. «Non riesco a pronunciare il nome dei giocatori italiani perché ho la scucchietta (e lo spagnolo pare non abbia gradito, ndr). Ai tifosi dico che bisogna aspettare, magari uno due tre quattro cinque anni». Insomma, uno sberleffo di perfetta attualità, che può far più male di mille critiche più o meno feroci. Non solo. Anche Shergul Arshad, nuovo direttore digital business del club, ammonisce: «Non si può fare un grande marchio Roma — dice a Manà Sport — senza essere una grande squadra».

Doppio faccia a faccia E allora che fare? Ieri a Trigoria è andato in scena un doppio faccia. Il primo tra il d.g. Baldini e il d.s. Sabatini con parte dello staff tecnico, in cui si è si è parlato di tante cose e si è chiesto conto anche dei sistemi di allenamento, che si sussurra troppo pesanti (o troppo diversi) per i giocatori di scuola italiana. Non a caso Borini, ad esempio, ne avrà almeno per un mese e mezzo, Juan per un paio di settimane, mentre Totti e Pizarro non ce la faranno neppure per sabato contro il Novara. Il secondo confronto è stato tra allenatore e squadra. Lo spagnolo è stato descritto nervoso, soprattutto quando ha detto che gli dà fastidio leggere di critiche: «Le cose ditele a me». Risultato? Sono arrivate subito rassicurazioni da parte di due senatori come De Rossi e Perrotta, anche se la sensazione di assedio da parte dell'allenatore sta lievitando, così da convincerlo ad andare sempre più avanti per la propria strada senza compromessi.

Sabatini: «Transizione» In compenso, «Lucho» incassa dal d.g. Baldini — ieri al Festival di Roma alla presentazione del film «11 metri» di Francesco Del Grosso, sulla vita di Di Bartolomei — una fiducia che sembra quasi ipotecare le sorti dei due. «Il supporto a Luis è totale — dice a Radio Rai —, io ho legato le mie fortune alle sue: sostenere lui sarà sostenere me stesso. È amareggiato, ma non credo che abbia snaturato cosi tanto o fatto cosi tanti compromessi: ha soltanto preso visione di un campionato a lui sconosciuto e ha fatto degli aggiustamenti». Il controcanto è di Sabatini: «È un anno di transizione. L'allenatore ha bisogno di fortuna e risultati per essere credibile, ma non solo lui, anche la società». Se lo sa Fiorello, chissà che cosa potrebbe inventare...