(Corriere dello Sport - P.Torri - G.D'Ubaldo) - Il mondo del calcio si inchina a Francesco Totti, il campione che oggi compie trentacinque anni. Gli auguri sono arrivati da ex compagni di squadra, amici, allenatori, dirigenti, procuratori, l'ortopedico che lo ha operato. A tutte le persone con le quali è entrato in contatto, Totti ha lasciato un bel ricordo. Alle qualità del calciatore si aggiungono le doti dell'uomo vero.
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Auguri Capitano. Dediche e “regali” da 35 amici, uno per ogni anno
(Corriere dello Sport – P.Torri – G.D’Ubaldo) – Il mondo del calcio si inchina a Francesco Totti, il campione che oggi compie trentacinque anni. Gli auguri sono arrivati da ex compagni di squadra, amici, allenatori,...
Trentacinque anni, di cui venti interamente dedicati alla Roma, mai tradita, neppure quando per sfilargli quella maglia giallorossa gli avrebbero fatto ponti d'oro. Non si è mai lasciato convincere. Tentato sì, ma mai deciso a fare un'altra esperienza. E' rimasto legato a una sola maglia, come le bandiere di una volta, che oggi non esistono più. Totti non ha intenzione di mollare, ai suoi amici confida di voler giocare fino a quarant'anni. Questo compleanno apre una nuova fase della sua carriera. Forse meno gratificante, ma che può rappresentare il momento della maturità. Ha cambiato modo di giocare, come può fare solo chi ha grandi qualità. Il nuovo Totti può scoprire altri confini. Auguri capitano, auguri di cuore.
DEL PIERO - «Sono felice di poter fare i miei auguri a Francesco. Molti sono i ricordi che mi legano a lui. Citarli tutti sarebbe impossibile... tranne uno: Berlino 2006! Auguri Francesco e che il futuro possa esssere ricco di nuove soddisfazioni. Il regalo che voglio fargli è la salute e di continuare a giocare ancora per tanti anni».
GIORGIO ROSSI - «Francesco mi piace ricordarlo con l’immagine del primo giorno che l’ho conosciuto, era un ragazzino, giocava negli Allievi ma era già un fenomeno. Come poi ha confermato, ma conservando sempre quell’umiltà che è stata la sua forza. Il regalo che vorrei fargli è quello di festeggiare l’arrivo di altri tre figli »
BUFFON - «Un augurio sincero all'uomo, al grande amico e all'eterno campione! Con Francesco ho condiviso tanti anni in Nazionale, ci siamo divertiti e abbiamo vinto. L’esperienza al Mondiale tedesco, credo che abbia un posto particolare anche nel cuore di Francesco. Il regalo che voglio fargli è una Roma vincente».
GATTUSO -«Ho giocato tanti anni in Nazionale con Francesco e ci siamo tolti qualche bella soddisfazione. Con lui mi sono sempre divertito, in particolare quando abbiamo girato gli spot. Io pensavo che a Roma fosse considerato un grande, in realtà è un Dio. Come regalo mi piacerebbe vederlo sollevare la Champions
CASSETTI - «A Francesco mi legano centinaia di ricordi. Quando sono arrivato a Roma e me lo hanno presentato, e lui era già un campione a livello mondiale, sin dal primo secondo non è mai stato Totti, ma Francesco, perchè tra i tanti suoi pregi ha quello della semplicità. Il regalo che vorrei fargli è un Pallone d'oro perché se lo merita».
ALDAIR - «Me lo ricordo ragazzino, Francesco. Io c'ero in campo quel 28 marzo del 1993 quando esordì. Boskov gli disse di scaldarsi, i compagni mi raccontarono che lui non si rese conto subito, era convinto che il mister avesse chiamato Muzzi. Un regalo? Solo quando smetterà di giocare, un barattolone di Nutella».
LUCCHESI - «Mi piace ricordare un episodio, era un periodo che non faceva gol, mi venne a chiedere un consiglio, gli dissi che lui non doveva fare le cose normali, ma seguire quello che gli diceva il cervello da campione. La partita successiva su un cross di Cafu fece un gol al volo di sinistro. Gli vorrei regalare la serenità perché se la merita».
RIZZITELLI - «Ricordo il giorno del suo esordio con Boskov che mi diceva “dai dai che facciamo esordire il ragazzino”. Un fenomeno, già allora. L'augurio che voglio fargli è quello di realizzare almeno dieci gol per superare Altafini nella classifica dei cannonieri di tutti i tempi. Per gli altri, avrà ancora tempo per riuscirci»
DI VAIO - «Ci conosciamo da sempre, dai tanti derby fatti insieme quando eravamo poco più che bambini. Siamo diventati “amici amici” negli ultimi anni, frequentandoci con le famiglie. A Parma, il giorno dello scudetto, ero in campo e vedevo i suoi occhi da bambino per quella gioia immensa. Cosa gli regalerei? Un Pallone d'Oro».
LIPPI - «Auguro a Francesco ogni bene, perché lo merita. Anche qui in Spagna l’ho seguito, dalla tv. E mi pare proprio un giocatore senza tempo. La Roma e Roma sono la sua vita. Mi sembra coinvolto nel progetto, è forte, motivato. Ha 35 anni, sono tanti ma quelli come lui non hanno età. Il regalo è che possa continuare per altri 5 anni».
MONTALI - «Auguro al capitano di poter continuare per altre stagioni ad alti livelli. Gli regalerei un quadro di un artista romano di piazza del Popolo degli anni Sessanta, uno tra Schifano, Festa o Angeli. L’aneddoto? Spogliatoi prima del riscaldamento, a Genova. Io, Pradè, Totti e De Rossi. Ancora rido... lui sa perchè».
GAUTIERI - «Una sera andai a cena a casa sua. La madre cucinò una bella cotoletta, quante risate... Gli auguro che possa giocare per tanti anni ancora. Domenica tutti gli italiani sono rimasti impressionati, me compreso, mio figlio Marco è suo grande tifoso.Gli regalerei un limoncello di Sorrento, quando una volta glielo portai, apprezzò».
MARIANI - «Trentacinque anni? Non si direbbe, io pensavo ne avesse ancora venticinque... A vederlo giocare mi sono sbagliato, correva troppo. Tanti auguri a un grande professionista, con la speranza di vederlo in campo fino a cinquanta anni. Per tutti gli amanti del calcio è sempre un piacere».
BALBO - «A Francesco faccio gli auguri con tutto il cuore. Il ricordo che ho è legato a un derby, stavamo perdendo uno a zero, entrò in campo e giocò con una personalità da campione. Fu la conferma di quello che avevamo visto negli allenamenti. Come regalo gli farei una bella mortadella visto che so che ne è molto ghiotto».
PRANDELLI - «Augurissimi a Francesco, credo che per lui questo sia un compleanno molto particolare, è in una fase di passaggio con la società. Lui per vent’anni è stato la storia, indipendentemente da tutto il resto, è un fatto straordinario. Il regalo che vorrei fargli è che sia ancora il capitano di un progetto vincente».
MAZZONE - «Gli auguri glieli farò di persona, i suoi trentacinque anni sono stati spesi alla grande. Io dico meno male che Gesù Cristo ce lo ha dato. E’ ancora uno straordinario campione, a Parma è stato fantastico. Io l’ho cresciuto e diventare grande, anzi grandissimo. Merita il massimo rispetto. Come regalo gli auguro la salute».
TEMPESTILLI -«Conosco Totti da quando era poco più che un bambino ma già era uno speciale quando prendeva a calci un pallone. E’ il giocatore più importante della storia della Roma. Ed è ancora un fenomeno, ma avete visto che sprint ha ancora? Come regalo mi piacerebbe fargli il Pallone d’oro, se lo meriterebbe».
CAFU - «Caro Francesco è vero che fai trentacinque anni, ma è come se ne avessi quindici di meno. Devi essere orgoglioso di quello che hai fatto e di quello che ancora farai per la tua Roma. Ho avuto tanti grandi campioni come compagni, tu sei stato uno dei migliori. Come regalo ti vorrei fare il secondo scudetto».
GIANNINI - «A Francesco auguro di mantenersi ancora per tanto tempo nelle condizioni in cui sta in questo momento, da diverse partite è il migliore in campo. Ha dimostrato ancora una volta, se mai ce ne fosse stato bisogno, di essere un grandissimo. Come regalo gli farei una fascia di capitano per sempre».
PERUZZI - « Gli auguro di stare bene, lui e la sua famiglia, lasciamo stare il calcio. La salute viene prima di tutto. Di regali non ha bisogno. Ricordo quando i primi tempi veniva ad allenarsi in prima squadra. Era un ragazzino, ma già faceva girare la testa a tanti. E quando mi faceva gol mi faceva arrabbiare».
SELLA - «Il regalo che gli faccio è quello di conservarsi fisicamente come è adesso e di continuare a giocare come sta facendo perchè nonostante gli anni è ancora determinante. Ricordo quando abbiamo vinto il titolo italiano Allievi, lui veniva dalla Primavera e dimostrò anche in quella occasione oltre al suo valore, qualità eccezionali».
PRADE' - «L’augurio è quello di non cambiare, di restare l’uomo semplice che è, padre, marito e figlio che tutti vorrebbero avere. Il ricordo più bello è il giro sulla macchina elettrica dopo il derby delle undici vittorie. Il regalo sono 50 bottiglie dell’elisir di eterna giovinezza, è troppo duro pensare che un giorno non lo vedremo in campo».
ZAVAGLIA - «L’augurio è quello di essere sempre se stesso. L’aneddoto che ricordo risale a quando non giocava con Carlos Bianchi e avevamo chiuso il trasferimento alla Samp. Poi il presidente Sensi organizzò l’amichevole con l’Ajax per comprare Litmanen e scoprì Totti. Il regalo che gli faccio è tanto felicità per il futuro».
ZOFF - «E’ un grandissimo campione. Una persona a modo. Posso solo esprimere pensieri positivi nei suoi confronti, ho avuto la possibilità di allenarlo in Nazionale e ha fatto grandissime cose. All’Europeo è stato un grande protagonista, a prescindere dal rigore all’Olanda. Gli auguro altri successi».
B.CONTI - «Tanti auguri a un ragazzino. Domenica l’ho visto andare a correre e pressare fino al novantesimo. Mi fa molto piacere vederlo in questa forma. I ricordi sono tanti, ma quel derby visto a bordo campo insieme dopo il suo grave infortunio e la gioia nell’abbraccio dopo la vittoria sono emozioni uniche. Francesco uomo vero».
SCALA - «Il significato e il valore dei miei auguri è nell’abbraccio forte e sentito in ogni tuo compleanno. Auguri Francesco. Il regalo che gli farei è un giubbotto di jeans con la pelliccia, perchè ce l’aveva da ragazzino. I ricordi che mi legano a Totti sono tanti, ne abbiamo vissute tante insieme».
ABETE - «Totti è un campione che continua giorno dopo giorno a dare molto al calcio italiano. Francesco rimane protagonista della storia del suo club e ha contribuito anche ai successi della Nazionale con la maglia azzurra, sino al titolo di campione del mondo 2006. Il regalo? Tanti altri successi».
CANDELA - «Francesco per me prima di qualsiasi altra cosa è un amico vero e lo sarà per tutta la vita. E’ stato un compagno fantastico. Insieme ci siamo divertiti e abbiamo vinto. A lui mi legano mille ricordi. Gli auguro tutto il bene del mondo. Come regalo gli farei un mazzo di carte così si allena e, forse, riuscirà a battermi».
MARIA SENSI - «Visto come ha giocato domenica sembra avere 25 anni, non 35. Di regalo non saprei cosa fargli, il bene più importante che ha è l’amore della famiglia e il mio augurio è che possa continuare ad averlo per sempre. Ricordo quando doveva rinnovare e mio marito gli diceva sempre: “Dove devi andare?”».
PETRUCCI - «Francesco Totti rappresenta senza dubbio una delle più belle fotografie della forza storica del calcio italiano. Gli auguro tanti altri anni da protagonista come tutti quelli della sua carriera. Tanti auguri capitano».
RICCARDO TOTTI- «Ha davvero tutto, è difficile trovare un regalo da fargli... Gli auguro più di tutto di riuscire a giocare la finale di Champions League, è forse l’unica cosa che gli manca veramente e so che ci tiene. E poi... la salute, tanta salute. Buon compleanno, fratellino mio...».
MUSA - «I miei più sinceri auguri al più grande campione della storia della Roma. Regalo? Ha tutto, ma spero che possa ancora mettere insieme altri tre anni di carriera ad alto livello. Di ricordi con Francesco ne ho tanti, ma il gol alla Sampdoria a Marassi è un gesto atletico che non posso dimenticare mai». «Auguri di felicità per tutta la vita, campione. Non potrò mai dimenticare quando si lussò il dito di una mano, la terza falange era sopra la prima. Glielo ricomposi e non riusciva a sopportare il dolore... Lo abbracciai. Il ricordo più bello è il gol della vittoria di Madrid. Mi disse “Ho calciato male...”.
PANUCCI - «Lui dice di voler giocare fino a 40 anni, io dico che può aggiungerne altri dieci, visto come sta giocando. Il ricordo più bello che mi lega a lui è quello relativo al suo infortunio alla caviglia. Aveva paura di non farcela a recuperare per il Mondiale. Gli dissi: sta alla tua testa, non si è fermato un solo giorno...».
SUPERCHI - «Gli auguro di superare i pochi goleador che ha davanti, ce la può fare. Sono stato il suo primo allenatore alla Roma, già da ragazzino faceva la differenza. Però se qualche volta gli chiedevo di restare fuori non diceva una parola, una volta ha fatto anche il guardalinee. Un ragazzino che stava sempre al posto suo, rispettoso delle regole».
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