Atkinson indisposto, arbitra Howard Webb

(Il Romanista) - L’intuizione  - o scoperta – l’ha avuta un signore inglese che, per motivi di lavoro, doveva andare da Monaco a Donetsk. «Guarda – ha detto alla moglie con accento stretto mentre erano in fila all’imbarco – quello è l’arbitro che ha diretto la finale dei Mondiali. E’ inglese, fa il poliziotto».

Giusto, è proprio questo il mestiere di Howard Webb, arbitro britannico che stasera dirigerà la partita tra Shakhtar e Roma. A vederlo lì, tutto serio in giacca e cravatta pronto per imbarcarsi, il dubbio è stato lecito: strano, quantomeno curioso che anche lui andasse in Ucraina. Non da solo, insieme ad altri tre arbitri. Per questo,naturale, è venuta la voglia di chiedergli spiegazioni. Lui, asciutto, ha risposto: «Vado ad arbitrare, ma non rilascio interviste». A quel punto l’arcano era, solo in parte, svelato: perché mai Webb andava ad arbitrare quando la Uefa, due giorni fa, aveva designato il connazionale Atkinson? Fonti europee non si sbilanciano, anche se pare che avesse delle «indisposizioni di natura personale». All’interno dello strettissimo volo “Lufthansa “ dal freddo bavarese a quello ucraino, il fischietto inglese ha parlato solo con i suoi collaboratori. Sistemato in prima classe, è stato riconosciuto da alcuni tifosi romanisti (una decina) presenti sull’aereo. I quali, dopo i primi minuti di imbarazzo, hanno preso coraggio e gli hanno cantato: «Fischiace, fischiace, fischiace er rigore, o inglese (poi sostituito da pelato, ndr) fischiace er rigore». Lui, dopo aver chiesto la traduzione del coro, ha accennato un sorriso rimanendo di fatto impassibile. Ha continuato a parlare, con chi gli era accanto, solo del freddo (che potrebbe condizionare le azioni della partita, spiegava) e della scomodità dell’aereo..