rassegna stampa roma

Assurdo, ci vietano Milano!

(Il Romanista – B.De Vecchi) Scandalo, vergogna. E stavolta pure ingiustizia. Come si può sintetizzare altrimenti il divieto di trasferta, perché di fatto questo sarà, imposto dal Ministero dell’Interno per Inter-Roma, ritorno della...

Redazione

(Il Romanista - B.De Vecchi) Scandalo, vergogna. E stavolta pure ingiustizia. Come si può sintetizzare altrimenti il divieto di trasferta, perché di fatto questo sarà, imposto dal Ministero dell’Interno per Inter-Roma, ritorno della semifinale di Coppa Italia? Scandalo, vergogna. E ingiustizia, appunto.

Il Casms, il Comitato di analisi sulle manifestazioni sportive, non ha dato come al solito alcuna giustificazione. Si è limitato a un laconico comunicato: «Si è riunito questa mattina (ieri, ndr) il Comitato di Analisi per la Sicurezza delle Manifestazioni Sportive per decidere in merito alle gare considerate a rischio individuate dall’Osservatorio. Di seguito le misure organizzative di rigore previste per i prossimi incontri, da cui sono esenti i possessori della “Tessera del Tifoso”». Tra queste, c’è quella adottata per Inter-Roma dell’11 maggio: «Divieto di vendita dei tagliandi – si legge - ai residenti nella regione Lazio ». In parole povere, potranno seguire la Roma a San Siro solamente i titolari dell’As Roma Club Privilege, la tessera del tifoso giallorossa, ai quali è come consuetudine riservato il settore ospiti. Più tutti coloro che non abitano nella Regione Lazio. Ma in questo caso l’ingiustizia è doppia.

 

Per quale motivo, infatti, agli interisti non sono stati posti divieti per la partita d’andata all’Olimpico? Che senso ha questa disparità di trattamento? La domanda se la sono posta, ufficiosamente, anche alla Roma. Due giorni fa, a Trigoria, davano per scontata la decisione del Casms di permettere la trasferta a tutti i tifosi giallorossi. I dirigenti della biglietteria attendevano con serenità il comunicato del Viminale per pubblicare le informazioni sulla prevendita (saranno diffuse oggi su asroma.it). Erano convinti che ai romanisti sarebbe stato riservato un trattamento identico agli interisti. Perché una tifoseria può seguire in massa la propria squadra, pur non avendo la tessera del tifoso, mentre un’altra viene lasciata a casa nella (decisiva) gara di ritorno? Non è giusto. E’ una partenza, anzi un ritorno, ad handicap. La decisione del Viminale ha sconcertato molti ragazzi della Sud. Con ogni probabilità sarebbe stata una trasferta in grande stile. Di quelle che restano nella memoria. Niente da fare, salterà tutto. Al peggio non c’è mai fine. Peraltro, si tratta di provvedimenti anche illogici, oltre che ingiusti. Un esempio.

 

Per quale motivo, quest’anno, il Viminale ha vietato ai residenti nel Lazio la trasferta a Verona col Chievo (col Chievo!) e subito dopo ha permesso quella a Milano con il Milan? Dove per l’occasione hanno aperto apposta un secondo settore ospiti. E non è successo nulla. Ripetiamo: non è successo nulla. Non esistono spiegazioni, ma solo divieti. Il Viminale pubblica l’elenco delle partite vietate di fatto alla tifoseria ospite e il gioco è fatto. Una curiosità. Tra queste c’è anche Amatori Sporting Lodi-Valdagno. Deve essere sicuramente un incontro ad altissima tensione, sennò non si spiega perché siano stati disposti sia la chiusura del settore ospiti, sia il divieto di vendita ai residenti nella provincia di Vicenza. Per chi non lo sapesse (la maggioranza, immaginiamo), è una partita di hockey su pista, dove quando registrano il tutto esaurito fanno sì e no duemila presenze. Ripensandoci, però, in fondo il divieto di Milano un senso ce l’ha. Se lo Stato non riesce a garantire la sicurezza di una partita di hockey, figuriamoci quella di Inter- Roma. Una domanda per il ministro Maroni: ma davvero volevamo organizzare gli Europei di calcio del 2016?