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As Roma, la Consob chiede chiarimenti

(Il Sole 24Ore – G.Dragoni) – Ogni tanto la Consob si ricorda che c’è un caso As Roma.

Redazione

(Il Sole 24Ore - G.Dragoni) - Ogni tanto la Consob si ricorda che c'è un caso As Roma.

Dopo aver assistito con un certo distacco durante la procedura di vendita della squadra di calcio al susseguirsi di indiscrezioni e voci, in gran parte fasulle o bizzarre, ma suscettibili di far volare le azioni giallorosse in Borsa, la Commissione di vigilanza sulle società quotate e la Borsa ha chiamato ieri a rapporto alcuni esponenti del club. Motivo: avere chiarimenti sulla situazione debitoria, sulle pendenze legali e sul potenziale buco nei conti, già traballanti, che potrebbe derivare da un «contenzioso giudiziario tra i 5o e i 6o milioni di euro», secondo quanto riferito ieri dal quotidiano la Repubblica. Queste cifre fanno riferimento all'analisi in dettaglio fatta dall'advisor dei venditori nel «Legal due diligence report» del 23 novembre 2010. Negli uffici della Consob ieri mattina è entrata Cristina Mazzoleni, direttore pianificazione, controllo e affari societari della Roma, con uno degli avvocati che ha seguito la procedura di cessione alla cordata americanarappresentata daDiBenedetto As Roma Llc, società con sede nel Delaware, un paradiso fiscale americano che protegge le imprese anche con un efficace scudo giudiziario, ma non con il segreto bancario. Nessuna dichiarazione né comunicazione sull'incontro. In un comunicato sul suo sito, la Roma precisa che l'articolo del quotidiano «fornisce una rappresentazione del tutto fuorviante rispetto all'effettiva situazione economica della società». La nota non ha smentito i casi di contenzioso citati dal giornale.

SOTTO ESAME Nel mirino il potenziale contenzioso giudiziario fra 50 e 60 milioni di euro rivelato dalla due diligence del novembre scorso Tra questi, la richiesta di 9 milioni di euro ciascuno degli ex giocatoriGabriel Batistutae Gustavo Bartelt, mentre l'avvocato Filippo Lubrano ha avviato una causa per 2,5 milioni. Secondo quanto riportato dal quotidiano, oltre allo stipendio di Roseila Sensi, noto perché pubblicato in bilancio, pari a 1,1 milioni di euro lordi annui fino al bilancio al 3o giugno 2010, tra i costi della struttura del club ci sono lo stipendio di 716mila euro lordi l'anno del direttore sportivo, Daniele Pradè, 600mila euro l'anno per il nuovo direttore operativo dell'area tecnica, Gian Paolo Montali, oltre 5oomila per il direttore tecnico, Bruno Conti. Si è arrestata ieri la caduta giallorossa in Borsa. Dopo tre sedute consecutive in cui le azioni avevano perso circa il 40%, il prezzo di riferimento è salito del 2,39% a 0,75 euro. La quotazione si è avvicinata agli 0,6781 euro per azione che Di-Benedetto e UniCredit, attraverso una nuova società pagheranno sia per rilevare il 67% della Roma da Italpetroli sia per la successiva Opa sul 33% di capitale flottante. I conti della Roma sono in profondo rosso. Il patrimonio netto consolidato a fine dicembre era negativo per 28 milioni di euro, dopo una perdita netta nel semestre di i4,93 milioni e di 22 milioni nell'intero esercizio al 3o giugno 2010. Finora non è stato pubblicato alcun documento ufficiale che indichi l'identità e le quote dei soci della DiBenedetto. Secondo fonti vicine all'operazione, i soci sono Thomas DiBendetto, James Pallotta, Richard D'Amore e Michael Ruane. Chissà se la Consob ha chiesto maggiore trasparenza su questo punto.