rassegna stampa roma

AS Roma, è il giorno delle offerte vincolanti

(Il Romanista – D.Galli) Ci siamo. A meno di sorprendenti slittamenti, la deadline ha una data e un’ora precise. Le 18 di oggi.

Redazione

(Il Romanista - D.Galli) Ci siamo. A meno di sorprendenti slittamenti, la deadline ha una data e un’ora precise. Le 18 di oggi.

È questo il termine entro cui andranno presentate le offerte vincolanti per l’As Roma. Due sono i soggetti sicuramente ancora in corsa: la cordata americana capitanata dall’italoamericano ThomasRichard Di- Benedetto e Giampaolo Angelucci.

Continuano a nutrirsi parecchie perplessità, invece, sull’effettivo ruolo del fondo Aabar in tutta questa vicenda. Meglio dirlo subito: c’è chi immagina che si saprà subito chi ha vinto e chi ha perso questa autentica competizione finanziaria dove in palio c’è l’As Roma. Nulla di più sbagliato. Al limite, quello che si potrebbe apprendere oggi è l’esatto numero dei concorrenti. E forse anche i tempi previsti per la scelta finale. Chi sarà informata anche sui contorni delle offerte è Rosella Sensi. Tra oggi e domani il presidente dovrebbe incontrarsi con Paolo Fiorentino e Piergiorgio Peluso, rispettivamente vice dg e responsabile corporate di Unicredit.

La Sensi è alla finestra. Per ora, lo è anche Piazza Cordusio. Il suo advisor Rothschild si infatti è preso qualche giorno, sembra fino a mercoledì o giovedì, per iniziare ad analizzare tutti i progetti. In ogni caso, l’ultima parola spetterà sempre e solo a Unicredit. I tempi per quello che in gergo tecnico è definito closing, per l’accettazione della proposta migliore, non saranno comunque brevissimi. Il procedimento di vendita dovrebbe concludersi entro marzo.

Una data indicativa, per ora. L’offerta americana sembra essere in vantaggio. Se non altro perché Unicredit ci ha messo la faccia, volando negli Stati Uniti pur di ottenere una gara a due con Angelucci. La cordata che fa capo a Thomas Richard DiBenedetto è rimasta in contatto in questi giorni con Fiorentino e Peluso. In conference call, sarebbero stati definiti gli ultimi dettagli della futura proposta. Gli investitori a stelle e strisce dovrebbero mettere sul piatto circa 200 milioni di euro, milione più milione meno. DiBenedetto & Co. dovrebbero offrire tra i 120 e i 130 milioni per il 67% dell’As Roma, la quota di controllo attualmente detenuta da Roma 2000.

La somma restante sarebbe destinata all’Opa, l’offerta pubblica d’acquisto che andrà lanciata sull’altro 33%. Nell’ipotesi a stelle e strisce, dietro precisa richiesta della cordata, Unicredit dovrebbe restare nel capitale sociale con una partecipazione di minoranza, ma definita «importante» da alcune fonti finanziarie. Piazza Cordusio resterebbe come punto di riferimento finanziario per gli americani. La banca manterrebbe questa quota per un anno, poi ne cederebbe una fetta - si dice la metà - a uno o più soggetti.

Unicredit ha sondato il terreno con più di un invesitore. Si sono fatti i nomi di Francesco Angelini, del fondo Clessidra e della famiglia Parnasi. Se l’investimento complessivo degli americani dovesse aggirarsi, come pare, attorno ai 200 milioni di euro, Giampaolo Angelucci dovrebbe quantomeno pareggiarne la cifra. L’imprenditore ha annunciato sabato di voler presentare un’offerta «il più possibile competitiva». Il re delle cliniche private avrebbe lavorato anche in questo weekend assieme ai suoi avvocati e agli advisor di Kpmg e Banca Imi (Intesa SanPaolo).

Gli americani e Giampaolo Angelucci. Il terzo soggetto che alcune fonti insistono nel voler piazzare ancora nel lotto è Aabar. Aggiungiamo: il potentissimo Aabar. Dopo Mediobanca, che detiene il 5,143% del capitale, il fondo di Abu Dhabi è infatti il secondo azionista di Unicredit con il 4,991%.