(Il Sole 24Ore - G. Dragoni - L'As Roma si avvicina alla cordata italoamericana guidata da Thomas DiBenedetto e appoggiata da UniCredit, la banca venditrice che probabilmente manterrà una quota di minoranza nella nuova compagine.
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As Roma al match finale. Esclusiva agli americani
(Il Sole 24Ore – G. Dragoni – L’As Roma si avvicina alla cordata italoamericana guidata da Thomas DiBenedetto e appoggiata da UniCredit, la banca venditrice che probabilmente manterrà una quota di minoranza nella nuova compagine.
La direzione di marcia è stata decisa ieri nella riunione in cui UniCredit, Rosella Sensi, l'advisor Rothschild e il cda di Roma 2000 Srl hanno esaminato le cinque offerte vincolanti per l'acquisto del 67% della società di calcio detenuto da Compagnia Italpetroli (51% famiglia Sensi, 49% Unicredit, la banca che conduce la trattativa perché grande creditore del gruppo). «Si va verso la concessione di un'esclusiva agli americani», ha riferito poco dopo le 18 l'Ansa. La conferma ufficiale è arrivata poco dopo le 21, in un comunicato congiunto di Italpetroli e UniCredit.
La nota dice che «dopo un'approfondita comparazione della documentazione ricevuta» Italpetroli ha concentrato l'esame «sulla proposta formulata dalla società statunitense DiBenedetto As Roma Llc che si presenta come la più competitiva». La proposta americana è stata giudicata migliore di quella di Giampaolo Angelucci, l'imprenditore romano vicino al centrodestra, bocciato dai tifosi che temono un "nuovo Ciarrapico". Italpetroli ha chiesto «al predetto offerente di fornire alcune ulteriori informazioni e integrazioni alla propria offerta. Si prevede che tali attività si possano svolgere in pochi giorni, in modo – conclude la nota di Italpetroli – da poter decidere a breve con quali modalità definire un periodo di esclusiva finalizzato alla negoziazione delle condizioni definitive dell'operazione».
L'offerta sarebbe sensibilmente inferiore all'attuale valore di borsa (circa 156 milioni) e prevede una ricapitalizzazione, sugli 80-100 milioni. Ma la vendita non è conclusa. E le sorprese potrebbero non essere finite, in una procedura caratterizzata fin dall'inizio da scarsa trasparenza, ritmata da voci che hanno alimentato la speculazione in borsa. Il caso più clamoroso è stato il balletto di voci intorno ad Aabar, il fondo di Abu Dhabi primo azionista di UniCredit con il 4,99%, il cui nome è apparso nella fase delle manifestazioni d'interesse ed è stato indicato, il 31 gennaio dall'Ansa, come presentatore di un'offerta vincolante attraverso una società anonima lussemburghese, la Claraz Sa, con l'assistenza dell'avvocato Nino Lombardo dello studio Dla Piper.
Se andrà a buon fine la trattativa con DiBenedetto & C., assistiti dallo studio Tonucci e da PwC, UniCredit dovrebbe rimanere nella compagine come azionista della "nuova" Roma, con il 40% si dice. Il venditore è anche compratore allo stesso tempo. È anomalo. E forse la banca finanzierà anche l'acquisto. L'amministratore delegato di UniCredit, Federico Ghizzoni, ha confermato: «L'importante è avere un investitore serio. Poi se dobbiamo rimanere per un periodo azionisti di minoranza, possiamo anche farlo». Si è costituito ieri in Svizzera Volker Flick, l'imprenditore tedesco indagato per aggiotaggio nell'inchiesta della Procura di Roma sul tentativo di acquisto del club nel 2009 insieme a Vinicio Fioranelli. Quest'ultimo arrestato una settimana fa. Chissà se sono solo coincidenze.
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