(Il Romanista - C.Zucchelli) I grandi "botti" di mercato, la Roma li ha lasciati alle altre squadre. La rosa giallorossa è già competitiva, come ha spiegato ieri il direttore sportivo Daniele Pradè: «Avevamo lavorato bene in estate, ci siamo solo alleggeriti e già sapevamo che non avremmo fatto nulla di più di quello che avevamo preventivato».
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Antunes e D’Alessandro a Livorno Pradè: «Mexes vuole capire il futuro»
(Il Romanista – C.Zucchelli) I grandi “botti” di mercato, la Roma li ha lasciati alle altre squadre. La rosa giallorossa è già competitiva, come ha spiegato ieri il direttore sportivo Daniele Pradè: «Avevamo lavorato bene in...
E cioè: Cicinho in prestito al Villarreal, Baptista a titolo definitivo al Malaga, più Antunes e D’Alessandro al Livorno. Questi ultimi due affari conclusi ieri a Milano: «Hanno bisogno di giocare, Loria invece resterà con noi. Questo gruppo- ha chiarito Pradè - è insieme da quattro, cinque anni, abbiamo voluto lavorare su una rosa a lungo termine e siamo soddisfatti così. Alla fine credo che saremo sempre in tre quattro squadre a lottare fino in fondo. L’Inter con Pazzini ha colmato il gap che aveva dopo la partenza di Balotelli».Il direttore sportivo giallorosso ha poi parlato anche dei casi più spinosi di mercato, primo tra tutti quello di Philippe Mexes: «La società farà ditutto per Mexes ma il ragazzo vuolegiustamente capire quello che succederà alla società Roma e sono d’accordo con lui, anzi lo capisco. Vucinic? Nessuno lo ha mai chiesto». Pradè ha parlato anche della questione societaria: «Noi siamo un management che lavora senza sapere nulla e ci interessa guardare solo quello che succede sul campo, le altre cose non ci interessano. Dobbiamo cercare di entrare nella testa dei calciatori nel giusto modo e lo stiamo facendo, per cercare di isolarli da tutto, specie adesso che siamo nella fase decisiva della stagione. Vogliamo solo mettercela tutta in campionato.Un esempio di professionalità - ha aggiunto Pradè - è Ranieri: il suo contratto scadrà a giugno e sta lavorando alla grandissima, come sempre. L’importante è che la squadra resti compatta e non si faccia condizionare dalle pressioni esterne».
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