rassegna stampa roma

Antei: «Devo tutto al Tor di Quinto»

(La Gazzetta dello Sport – F.Oddi) – «Antei? Ce lo sono già venuti a chiedere— si lascia scappare Bruno Conti nella notte di Pistoia,

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(La Gazzetta dello Sport - F.Oddi) - «Antei? Ce lo sono già venuti a chiedere— si lascia scappare Bruno Conti nella notte di Pistoia,

prima di infilarsi in macchina e sparire verso Roma, notte che ha dato alla Primavera giallorossa (2-0 al Genoa) la finale scudetto Primavera— ma d'altronde dove lo trovi un difensore così? Uno che non ti fa mai un fallo, ti leva la palla senza toccarti e se ne va in quel modo, a impostare a testa alta?» . Magari lo trovi a Via del Baiardo, un centinaio di buche dopo il campo nomadi, all'Usd Tor di Quinto, dove regna la dinastia dei Testa, e si formano uomini e calciatori col metodo Vecchie Maniere, palla in tribuna se serve, e pazienza se il Tevere è più vicino della bandierina del corner, i palloni si ricomprano. Sul modulo non c'è democrazia, il Tor di Quinto è riserva protetta del libero: tre marcatori e uno davanti, e quello davanti era Luca Antei, prima che De Rossi lo trasformasse in difensore vero. «In effetti non è facile dire se dovevo difendere più da difensore alla Roma o da centrocampista al Tor di Quinto— ammette il ragazzo che ha sbloccato la gara col Genoaforse più da loro però. Coprivamo tutti, non ci facevano mai gol: una scuola che mi ha aiutato tantissimo» .

La festa attesa Il suo quarto d'ora di celebrità era cominciato allungando il collo per trovare e indicare il fratello Emanuele, 23 anni, a cui ha dedicato il gol che vale la finale. «Come calciatore mi sono formato più tardi: quando Paolo (Frascatore, ndr) è andato alla Roma era già così, io non gli arrivavo neanche alla spalla. E quando ci sono arrivato anche io, pensavo fosse già tardi» . Lo stampellone taciturno, contratto con scadenza 2012, ha intravisto la serie A dalla panchina di Catania e potrebbe tornare presto a sentirne l'odore.