(Il Romanista - V.Meta) - Da Catania a Catania. Due anni fa il capitano del Tor di Quinto si disperava per la mancata qualificazione alla finale nazionale Allievi, domenica scorsa al Massimino il leader difensivo della Primavera era in tribuna con la prima squadra.
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Antei: «Dal Tor di Quinto all’azzurro, un sogno»
(Il Romanista – V.Meta) – Da Catania a Catania. Due anni fa il capitano del Tor di Quinto si disperava per la mancata qualificazione alla finale nazionale Allievi, domenica scorsa al Massimino il leader difensivo della Primavera era in...
Ha quasi il sapore di una favola la storia di Luca Antei, fresco di esordio azzurro nell’amichevole che l’Under 19 ha disputato due giorni fa con la Macedonia. Una decina di minuti nel finale, quanto basta per dimostrargli quanto si sbagliasse quando, il giorno del derby del 7-1 (in cui aveva segnato uno splendido gol in mezza rovesciata) diceva: «La nazionale? Ormai non ci spero più, è troppo tardi». E invece Zoratto l’ha tenuto d’occhio. Magari al ct non è sfuggito che quando è stato Antei a marcarlo, il capocannoniere del Viareggio, l’interista Dell’Agnello, è riuscito a segnare solo nella propria porta. Così come se n’è accorto Montella, che l’ha portato a Milano prima e a Catania poi.
Questo per te è un buon momento.
Sì, sicuramente. Prima le due convocazioni in prima squadra, poi è arrivata anche la nazionale...sono contento per come sta andando quest’anno.
Ti aspettavi prima squadra e Under 19?
Sinceramente no. È vero che da tre settimane mi stavo allenando con la prima squadra e all’inizio c’era anche Mladen, visto che oltretutto io ero stato poco bene (un problema alla caviglia rimediato nella finale di Coppa Italia con la Fiorentina, ndr). Però non credevo che sarei stato convocato io. Poi di convocazioni ne sono arrivate due consecutive, non posso che essere contento.
E poi è arrivato l’esordio in azzurro.
Una bellissima esperienza, che però ho vissuto molto tranquillamente, non ero particolarmente agitato.
Emozionato?
Quello sì, ma alla fine neanche poi tanto.
Come sono andati questi giorni di ritiro a Coverciano?
Benissimo, anche perché i compagni sono tutti molto simpatici. E poi ero in camera con Frascatore e Viviani: niente di nuovo, ma io e Federico siamo stati gli ultimi ad arrivare perché dovevamo tornare da Catania. Andare agli Europei in Polonia sarebbe bello (oggi il gruppo dei 23 convocati sarà ridotto a 18, ndr)
A proposito, speravi un po’ nell’esordio in serie A?
No, ero il nono difensore, è già stato bello essere convocato e partire con la squadra per due volte.
E quando si è fatto male Juan?
Eh, io stavo in tribuna...No, non ho pensato a che sarebbe potuto succedere se fossi stato in panchina, mi dispiace si sia fatto male.
Due anni fa stavi per giocare le finali nazionali nel Tor di Quinto e oggi sei in Under 19. Te lo saresti aspettato?
Sinceramente? No, nel modo più assoluto. Ringrazio il Tor di Quinto, naturalmente, e poi anche la Roma, che mi ha preso e mi ha fatto crescere come giocatore.
Ma è vero che il presidente del Tor di Quinto ha un’agenda in cui prende appunti sui suoi giocatori?
Sì, il famoso libro nero di Massimo Testa...È un’agenda in cui lui prende nota di tutti i suoi giocatori e di ciascuno scrive le caratteristiche e se e dove secondo lui può arrivare.
È vero che ogni tanto fa qualche profezia?
Sì, qualche volta le fa.
Anche su Antei?
Eh, diciamo di sì. Se si avvererà? Speriamo.
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