rassegna stampa roma

Angelo custode «Roma, fidati di me andremo lontano»

(La Gazzetta dello Sport – M.Calabresi) – Dopo tanti tweet, finalmente qualche sana e vecchia parola. I virgolettati ormai fanno il verso degli uccellini: se la Roma, da tre giorni, ha aperto la pagina ufficiale su Facebook e su...

Redazione

(La Gazzetta dello Sport - M.Calabresi) - Dopo tanti tweet, finalmente qualche sana e vecchia parola. I virgolettati ormai fanno il verso degli uccellini: se la Roma, da tre giorni, ha aperto la pagina ufficiale su Facebook e su Twitter, Josè Angel Valdes, un fedelissimo dei social network, per mezz'ora li ha abbandonati.

Gli ingredienti sono la timidezza di un 22enne, la stessa che aveva mostrato l'inseparabile Bojan con cui va e torna dagli allenamenti, e il fatto di ricevere domande in una lingua non sua: se poi in pentola ci metti pure la paura di dire mezza parola fuori posto... tranquillo Josè, non morde nessuno.

Corridore Ma va bene così, anche perché tutta la timidezza che ha nella conferenza stampa infrasettimanale, El Cote non ce l'ha in campo: fa la fascia sinistra a testa bassa, dimenticandosi a volte di quello che succede dietro. «Mi sento più un terzino — dice —. Cercherò di migliorare per partecipare più alla fase offensiva e arrivare sulla linea di fondo, ma devo crescere anche molto nella concentrazione difensiva, cosa che in Italia serve di più, perché ci sono molte squadre che entrano più sulle fasce». Purtroppo per lui, la timidezza non ce l'ha neppure alla guida, tanto che tra le 282 domande poste dai tifosi sulla pagina di Facebook, in una delle due selezionate per essere girate al diretto interessato gli si chiede se sia più facile imparare gli schemi difensivi di Luis Enrique o fare una constatazione amichevole con una conducente arrabbiata, come accaduto qualche giorno fa. «Difendere nella squadra di Luis Enrique». Chiarissimo.

Giudizi Già, Luis Enrique. «Da lui si impara moltissimo e spero di continuare a imparare tanto, così come da Totti e De Rossi, che per noi sono due simboli», dice Josè Angel, che a sinistra resta l'unico concorrente per una maglia da titolare. «Ma ci sono anche compagni come Taddei, che possono ricoprire quel ruolo. Il mister non ha pregiudizi e lo ha dimostrato». A proposito di giudizi e di previsioni, invece, lo spagnolo sei presenze e un'espulsione, con il Cagliari preferisce il profilo basso: «Il nostro è un progetto nuovo e ha bisogno di tempo: abbiamo il potenziale per andare lontano, ma dobbiamo tenere i piedi ben saldi a terra».

Prime volte Difficile chiedere lo stesso ai tifosi, specialmente dopo due vittorie e a nove giorni dal derby, il primo di Josè Angel e di Thomas DiBenedetto, un presidente «che tutta la squadra è felice di avere e che ha il dovere di sostenere». Ancora sul derby: «È una partita speciale, abbiamo moltissima voglia di giocarla e le potenzialità per vincerla. Della Lazio non mi preoccupano solo Klose e Cisse, ma tutta la squadra: faremmo un grande errore a concentrarci solo su di loro». Ed è possibile che un tweeter come lui non abbia visto su YouTube video di derby passati? «No, nessuno». Strano.