(Il Romanista-C.Zucchelli) Se Gava di Conegliano non avesse deciso di diventare all’improvviso il protagonista della partita, probabilmente José Angel sarebbe stato il migliore in campo di Roma-Cagliari per distacco.
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Angel: È solo l’inizio. Forza Roma
(Il Romanista-C.Zucchelli) Se Gava di Conegliano non avesse deciso di diventare all’improvviso il protagonista della partita, probabilmente José Angel sarebbe stato il migliore in campo di Roma-Cagliari per distacco.
L’esterno spagnolo infatti stava giocando benissimo, correndo senza sosta - e con classe - su quella fascia sinistra di cui è il titolare indiscusso. E indiscutibile. L’espulsione decisa dall’arbitro per un fallo da dietro su Biondini a metà del secondo tempo è stata esagerata: lo spagnolo colpisce sì il giocatore del Cagliari, ma senza cattiveria e magari un’ammonizione sarebbe bastata. Come ammesso da lui stesso subito dopo la partita sul suo profilo Twitter: «Mi dispiace per come è andata, ma siamo solo all’inizio del campionato e abbiamo ancora tanta strada davanti. Credo - ha aggiunto - che l’espulsione sia stata ingiusta. FORZA ROMA». Lo scrive proprio così, tutto maiuscolo, come già aveva fatto nei giorni scorsi. Segno che Cote ci crede, in questa squadra, e anche tanto. Lo racconta spesso a chi gli è accanto, così come ieri raccontava dell’amarezza per l’espulsione e per quel colpo di testa che ha servito Daniele Conti per il gol del vantaggio del Cagliari. Due macchie in una partita co-munque positiva. Se n’è accorto anche il pubblico, visto che quando è stato espulso per lui ci sono stati solo applausi. E anche un tentativo di abbraccio da parte dell’amico Bojan, la persona che più gli è accanto in questi mesi romani. Escono spesso insieme, condividono tutto, parlano bene l’uno dell’altro. Un rapporto nato nell’Under 21 spagnola, ma che si è cementato a Roma. Così come si è cementato il suo rapporto col resto del gruppo, in particolare con quei giocatori - vedi Lamela - più vicini a lui per età.
Tra questi c’è anche Fabio Borini, all’esordio assoluto con la maglia della Roma. Luis Enrique l’ha messo in campo negli ultimi dieci minuti per tentare il tutto per tutto e lui ha risposto presente. Con personalità. Dopo neanche un minuto ha fatto gol, ma l’arbitro ha annullato per un fuorigioco di Heinze. Poi, a sinistra, è spesso riuscito a saltare i difensori del Cagliari, dimostrandosi giovane sì ma affidabile. Lui d’altronde è stato chiaro fin dall’inizio: sa di non partire titolare, ma intende comunque dare il massimo per mettersi in mostra e sfruttare ogni occasione. Che poi è il motivo per cui ha deciso di lasciare il Parma: a Roma c’è sì più concorrenza, ma Luis Enrique, rispetto a Colomba, dà più spazio agli attaccanti. E ha dimostrato di non guardare in faccia nessuno, facendo giocare solo chi ritiene più in forma. «È stata una partita sfortunata - le parole di Borini a fine partita - siamo riusciti a segnare solo al novantesimo. La mia rete? Il fuorigioco era di Heinze, peccato». Borini crede che la Roma sia sulla strada giusta, ma indica quali sono i punti in cui la squadra deve migliorare: «Ci vuole più fluidità nel gioco, nel possesso palla, ma sono cose che si acquisiscono col tempo. Il mio impatto con la Roma e l’Olimpico è stato buono, ho cercato di dare il massimo e penso di aver fatto bene. Peccato per il risultato».
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