rassegna stampa roma

Ancelotti, uno spiraglio

(Il Messaggero – U. Trani) – «Ora che ho risolto la mia situazione con il Chelsea, potrò valutare che cosa fare». E’ questa l’unica apertura di Carlo Ancelotti, al telefono da Londra, di fronte a un possibile tentativo della...

finconsadmin

(Il Messaggero - U. Trani) -«Ora che ho risolto la mia situazione con il Chelsea, potrò valutare che cosa fare». E’ questa l’unica apertura di Carlo Ancelotti, al telefono da Londra, di fronte a un possibile tentativo della Roma a stelle&strisce, ancora senza allenatore. Carletto, da ieri sera, è libero e si può prendere.

Per il nuovo tecnico giallorosso, però, bisognerà aspettare la conclusione del prossimo weekend, le due finali, Manchester United-Barcellona sabato sera a Wembley per la Champions e Inter-Palermo ventiquattr’ore dopo all’Olimpico. Anche se le somme, con gli incontri di queste ore, potrebbero essere tirate prima. Più da Walter Sabatini che da Franco Baldini, perché è il nuovo diesse a essere operativo mentre il general manager dell’Inghilterra recita al momento la parte dell’interlocutore e non del suggeritore. E’ chiaro che poi per la scelta definitiva le idee dei due dovranno coincidere. La rosa resta abbastanza ampia, con allenatori che rientrano in ballo dopo esserne usciti, l’esempio più recente è proprio Ancelotti, e qualcuno che per ora scompare per poi magari riapparire già domani, come Rudi Garcia del Lille e il candidato numero uno Andrè Villas Boas del Porto, che giurano fedeltà ai rispettivi club. «Vengo in vacanza, mi consigliate dove?», chiede il portoghese tramite Twitter. Nei colloqui con gli uomini di DiBenedetto, in particolare con l’amico Baldini, non ha mai ha detto no. Si è limitato a prendere tempo: «Ci sto pensando». Ma la Roma non può aspettarlo all’infinito. Va precisato che la trattativa è complicata perché, oltre alla clausola da 15 milioni che bisogna pagare per permettere a Villas Boas di trasferirsi ad altro club, c’è da acquistare tutto il pacchetto: quindi allenatore più uno o più giocatori, strada che la società lusitana percorre spesso, basta ricordare quanto fu costoso per il Chelsea portar via Mourinho. Senza la Champions, per la nuova Roma il problema diventa economico. Per il portoghese e quindi anche per arrivare a Carletto che si è appena svincolato.

Il Chelsea, dopo l’incontro di ieri pomeriggio tra il tecnico e i legali di Abramovich, ha accontentato Ancelotti: continuerà a dargli lo stipendio (5 milioni netti a stagione, scadenza 30 giugno 2012) sino a quando non troverà una nuova squadra. In più l’allenatore ha ottenuto la libertà assoluta: adesso non ha più alcun veto e può quindi passare anche a una società dello stesso campionato. Come vorrebbe lui: «Il mio desiderio è restare in Premier League». Gli piace il calcio inglese. E rimarrebbe volentieri a Londra: al Tottenham o all’Arsenal mandasse via Wenger, un altro tecnico indicato da Baldini. Ma il francese non sembra vicino all’addio e per questo Carletto potrebbe ripensarci. Dovrebbe, però, sposare il nuovo progetto americano: guidare giovani affamati e di prospettiva, non campioni già affermati. Le ambizioni di Ancelotti sono ancora quelle di chi vorrebbe guidare una squadra già pronta. Ma nel calcio ci vuole poco, conoscendo la piazza romana (compresa l’ultima benedizione di Francesco Totti), a virare. Oggi il suo profilo contrasta con il progetto, domani chissà. Intanto aspetta novità. «Anche perché dalla Roma non sono mai stato contattato». Baldini è a Londra e basterebbe una telefonata per fissare un incontro, magari anche alla presenza di James Pallotta che da domenica sera è in un albergo della City e tra oggi e domani vedrà il general manager dell’Inghilterra per conoscersi meglio, per la prima volta di persona.

Oltreoceano, invece, Sabatini sta finendo le consultazioni. Ha parlato a Buenos Aires con Marcelo Bielsa che ha lasciato tre mesi fa la panchina del Cile e a breve può essere annunciato dal Siviglia che ha rinuciato a Manzano: l’argentino piace anche Baldini, che lo conosce bene, ma non convince del tutto anche per i suoi 56 anni. Il diesse giallorosso mercoledì tornerà a casa. Giovedì sarà a Trigoria e vedrà Montali, Conti e Pradè. E presto, per il rinnovo del contratto, anche Daniele De Rossi che ha detto ai compagni di voler restare in giallorosso. Nella lista di Sabatini rimane anche Didier Deschamps, contattato prima di partire per l’Argentina: il francese è però più tentato dal Lione. Stefano Pioli domenica sera ha preso tempo con il Chievo: aspetterà la Roma sino a venerdì. Anche Delio Rossi spera in un segnale. Ma la sensazione è che l’identikit sia sia sempre quello di Villas Boas. Una fotocopia del portoghese o quasi, se possibile fatta all’estero e non in Italia. Ecco perché il nome da tenere sempre ai primi posti dell’elenco è Unai Emery Etxegoien, 40 anni, tecnico del Valencia. Non è un outsider. Emery corre per la panchina giallorossa e ha più chances anche di colleghi famosi. Ieri mattina la Mazzoleni ha incontrato due manager americani, arrivati a Roma sabato con Pallotta, alla presenza dell’avvocato Baldissoni: solo per alcuni chiarimenti sul budget e sugli sponsor.