(Il Romanista - D.Galli) Se uno si limitasse alle dichiarazioni, l’enigma sarebbe svelato. Il prossimo tecnico della Roma non sarebbe certamente Carlo Ancelotti, che ieri sembra - attenzione, sembra - essersi voluto togliere dal mercato.
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Ancelotti si copre: “Io resterei al Chelsea”
(Il Romanista – D.Galli) Se uno si limitasse alle dichiarazioni, l’enigma sarebbe svelato. Il prossimo tecnico della Roma non sarebbe certamente Carlo Ancelotti, che ieri sembra – attenzione, sembra – essersi voluto togliere...
«Mi piacerebbe allungare il mio contratto», ha commentato il tecnico del Chelsea, «perché amo questi giocatori e questo club. Ovviamente, non è una mia decisione. Ma non penso che dovrò vincere una coppa per restare al Chelsea». Che significa? Nulla, molto probabilmente. Il fatto è che Ancelotti, ieri, non poteva fare altro. Il tecnico affronta la questione della sua permanenza a Londra, sponda Abramovich, alla vigilia dei quarti di Champions con il Manchester United. Che volevate che dicesse? Magari che è stato contattato dagli uomini che da mesi lavorano per DiBenedetto, che il futuro presidente lo considera la prima scelta per la panchina della Roma e che i contatti si sono infittiti negli ultimi tempi? No, non poteva. Non può. E non potrà. O meglio: non potrà fino al 2012, quando scadrà il suo contratto con il Chelsea. Oppure prima, nell’eventualità che il magnate russo non decida di puntare per il prossimo anno su un altro tecnico. Per esempio, Guardiola. In fondo, Carletto non ha fretta di cambiare aria. A Londra si sta divinamente, non si vivono le tensioni tipiche del calcio italiano. Per Ancelotti vale però il discorso fatto per (e anche da) Franco Baldini: Roma, la Roma, è un affare di cuore. Ma, ancora di più, è una scommessa grandiosa. La cordata americana capitanata da DiBenedetto non ne fa una questione di soldi. Se non avessero le capacità economiche per pagare l’ingaggio di Ancelotti, nemmeno si sarebbero accostati alla Roma. La verità è che il futuro di Carletto si potrebbe decidere, in parte, già questa sera. In caso di pesante sconfitta con i Red Devils, Roma sarebbe molto più vicina di Londra. Sono però ore delicate anche per Vincenzo Montella. Perché non è affatto tramontata anche l’ipotesi opposta, ovvero che Vincenzino resti alla guida della squadra la prossima stagione. Anche considerando che Guardiola pare destinato a lasciare il Barcellona per l’Inghilterra e André Villas Boas, il delfino di Mourinho fresco campione in Portogallo con il Porto, pure. Se sabato la Roma dovesse avere un moto d’orgoglio, se dovesse ricordarsi che il gruppo è quasi lo stesso che l’anno scorso ha quasi vinto uno scudetto, se insomma dovesse riuscire nell’impresa (perché ormai tale sembra) di battere l’Udinese riportandosi così, Lazio permettendo, a 3 punti dalla Champions, l’Aeroplanino potrebbe anche non finire in un hangar. Ecco, questo sarebbe il regalo più grande che questi giocatori potrebbero fargli. Se lo amate come dite, dategli i tre punti a Udine. Se non volete farlo per noi, fatelo per lui. Fatelo per Vincenzino.
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