(Il Romanista - D.Galli) - Dentro o fuori? Oggi è il Grande Giorno. Si deve decidere se gli americani resteranno gli unici interlocutori per l’acquisto dell’As Roma, e se quindi sarà concessa loro la trattativa in esclusiva.
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Americani sì o no, oggi si decide
(Il Romanista – D.Galli) – Dentro o fuori? Oggi è il Grande Giorno. Si deve decidere se gli americani resteranno gli unici interlocutori per l’acquisto dell’As Roma, e se quindi sarà concessa loro la trattativa in esclusiva.
Oppure se invece non siamo ancora al lieto fine, e quindi tutto tornerà in discussione. Unicredit è fiduciosa, lo studio Tonucci pure. I tifosi, che in questi anni ne hanno viste e sentite di tutti i colori, lo sono invece un po’ meno. Secondo attendibili fonti finanziarie, hanno torto. La disclosure, ovvero le identità dei soggetti che faranno parte della cordata, è completa. Sono cinque. C’è anche James J. Pallotta, un italoamericano sconosciuto ai più, ma non agli appassionati dell’NBA: possiede una partecipazione importante nella Boston Basketball Partners LLC, la società che controlla i Boston Celtics. Tre membri hanno spedito le garanzie bancarie richieste. Ne mancano due. L’assenza dei documenti bancari di questi due membri ha impedito di fissare già ieri un’ora precisa per il Consiglio di amministrazione di Roma 2000, la società che, con il 67% delle azioni, continua a detenere il controllo dell’As Roma in attesa che si completi il procedimento di costituzione di Newco Roma. Non è un problema, assicurano le fonti, per convocare il Cda basterà mezz’ora. Il confronto avverrà in conference call. In videoconferenza. I tre membri del Cda, Rosella Sensi, Antonio Muto per la banca e il professor Attilio Zimatore in qualità di presidente, avranno il compito di analizzare il contenuto delle integrazioni richieste il 3 febbraio alla DiBenedetto As Roma LLC, il veicolo finanziario scelto dagli americani per l’operazione.
Nell’esame dei documenti, come è naturale che sia visto che l’As Roma è dallo scorso 26 luglio nelle mani di Piazza Cordusio, il Cda non sarà solo: la decisione sarà condivisa da Unicredit (leggi il binomio Fiorentino-Peluso), con l’ausilio del suo advisor Rothschild. In ballo, c’è più della concessione dell’esclusiva agli americani. È in gioco la serietà della possibile futura trattativa. Ripetiamo: fino a ieri, erano tutti ottimisti. Le informazioni supplementari richieste il 3 febbraio alla cordata USA da Unicredit, Rothschild e Roma 2000 sono indispensabili per iniziare a trattare. DiBenedetto & Co. devono fornire sia le identità di chi partecipa alla scalata dell’As Roma, sia delle precise garanzie bancarie a tutela della sostenibilità finanziaria dell’operazione. È arrivato quasi tutto. Intanto, giungono conferme su quello che hanno in testa gli americani. I gioielli non saranno toccati, saranno venduti solo quei calciatori che guadagnano stipendi non in linea con il loro effettivo valore, verrà risolto il contratto con Kappa per firmarne un altro con un nuovo sponsor tecnico. In primissima fila c’è Nike, l’alternativa è Adidas. Quanto alla somma che sarà destinata alla campagna acquisti, molto dipenderà dall’esito di questo campionato. Guai a non centrare uno dei quattro posti che valgono la Champions. Capito, Roma?
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