rassegna stampa roma

Americani dopo la Lazio

(Il Romanista – D. Galli) – Pazientate. Il salvatore della patria fatta a pezzi in una gelida notte ucraina arriverà solo dopo il derby. Thomas Richard DiBenedetto, sostengono alcune attendibili fonti finanziarie, domenica non sarà...

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(Il Romanista - D. Galli) - Pazientate. Il salvatore della patria fatta a pezzi in una gelida notte ucraina arriverà solo dopo il derby. Thomas Richard DiBenedetto, sostengono alcune attendibili fonti finanziarie, domenica non sarà all’Olimpico.

La sua presenza non dipende però, come qualcuno potrebbe pensare, dalla conclusione della trattativa in esclusiva per l’acquisto dell’As Roma. Il futuro presidente del club giallorosso potrebbe benissimo assistere alla partita da tifoso. Nulla glielo impedirebbe. Ma a DiBenedetto è stato suggerito di non iniziare a seguire la Roma proprio in un’occasione così delicata. Più che l’alta finanza, insomma, poté la scaramanzia. A Roma accade anche questo. Chi conosce gli umori della Capitale, in particolare quelli dei tifosi romanisti, potrebbe averlo consigliato bene. DiBenedetto si godrà (godrà... parola grossa con i tempi che corrono a Trigoria) Roma-Lazio dalla tv e qualche giorno dopo verrà in Italia per firmare il passaggio di consegne. Registriamo quindi un contrordine rispetto a quanto annunciato recentemente dalla stessa Unicredit, che contava di mettere la parola fine al procedimento di vendita qualche giorno prima della data limite del 17 Marzo quando scadrà il termine per la trattativa in esclusiva. Da Piazza Cordusio continuano a spedire messaggi tranquillizzanti. Della serie: non è l’ormai palese crisi della squadra a mettere in pericolo la cessione. La tabella di marcia sarà rispettata, l’As Roma - dicono le fonti - sarà americana entro la prossima settimana. In linea teorica, DiBenedetto & Co. potrebbero anche chiedere una proroga. Un’ipotesi, questa, che per ora non viene tuttavia presa in considerazione.

 

A rendere più lunga del previsto la positiva conclusione del procedimento, è l’estrema macchinosità del procedimento stesso. Non si sta vendendo solo una squadra di calcio, ma una società che conta più di un asset: il complesso immobiliare di Trigoria e il marchio, per esempio. Oltretutto, la trattativa coinvolge più soggetti. Da una parte c’è Roma 2000, quindi Unicredit e la famiglia Sensi, dall’altra più studi legali rappresentano i quattro investitori a stelle e strisce: oltre a Thomas Richard DiBenedetto, Richard D’Amore, Michael A. Ruane e James J. Pallotta. Siamo per davvero al rush finale. I romanisti non vedono l’ora che l’A.S. Roma abbia una nuova proprietà. La fase di transizione, finora, ha prodotto effetti nefasti.