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Americani a metà marzo

(Il Messaggero – R.Dimito) – Al summit erano presenti i massimi responsabili di Italpetroli (51% Sensi, 49% Unicredit), di piazza Cordusio e di Rothschild.

Redazione

(Il Messaggero - R.Dimito) - Al summit erano presenti i massimi responsabili di Italpetroli (51% Sensi, 49% Unicredit), di piazza Cordusio e di Rothschild.

Entro tale termine DiBenedetto & c. dovranno fornire l’integrazione informativa richiesta essendo stata selezionata la loro offerta, ritenuta “più competitiva” rispetto alle altre quattro. Con l’ausilio dell’avvocato Mauro Baldissoni dello studio Tonucci di Roma e di uno studio legale di Boston specializzato in diritto sportivo, i pretendenti riuniti nella ”DiBenedetto As Roma llc” dovranno fornire evidenza della Newco con la quale effettuare l’acquisizione: in pratica Unicredit e i Sensi, assistiti dai legali di Grimaldi e associati, Carbonetti e Lovells, attendono le credenziali dei componenti la nuova società, curriculum e garanzie reputazionali come l’assenza di carichi pendenti. Anche per motivi fiscali, la società-veicolo dovrebbe essere di diritto americano. E tra le informazioni attese ci sarebbe anche la ripartizione delle quote fra i cinque soci. Considerato che per costituire la newco occorrono 2-3 giorni, aggiungendone un altro paio per tutte le altre incombenze, la scadenza (sabato 12) potrebbe essere rispettata tranquillamente. Quindi Italpetroli e gli americani negozieranno «le modalità del periodo di esclusiva finalizzato alla negoziazione delle condizioni definitive dell’operazione». L’esclusiva dovrebbe durare 30 giorni e concludersi appunto a metà marzo. Quando la cordata avrà acquisito la maggioranza del club giallorosso si dovrà investire l’Antitrust italiano affinchè conceda l’autorizzazione all’acquisizione, accertando che non sussistono elementi lesivi della concorrenza. Contemporaneamente all’istanza all’Autorità garante della concorrenza, si potrebbe convocare l’assemblea della As Roma per la nomina del nuovo consiglio: considerando che l’Antitrust ha un periodo massimo di 30 giorni, l’assemblea della società potrebbe tenersi nella seconda metà di aprile. Ma la negoziazione in ”esclusiva” servirà a mettere a punto tutti gli aspetti del contratto, compresa la parte economica. Cioè il prezzo e le garanzie che gli americani dovranno fornire di possedere i mezzi per sostenere il pagamento del 67%, dell’opa e la realizzazione del piano industriale a 3-5 anni. Finora gli investitori hanno mostrato una ”comfort letter”, cioè un documento di una banca d’investimento Usa (Piper Jaffrey) attestante l’esistenza di una parte dei soldi. Il prezzo rappresenta un tassello fondamentale visto che l’offerta di 120-130 milioni sarebbe insufficiente per Unicredit che ne vorrebbe almeno 140. Piazza Cordusio affiancherà gli americani rilevando il 40% diretto della As Roma alla quale potrebbe concedere un prestito di una cinquantina di milioni. I nuovi padroni dovranno poi lanciare l’opa e, assieme a Unicredit, ricapitalizzare il club per 50-60 milioni. Ambizioso il piano industriale a 3-5 anni: nuovo stadio, sviluppo del vivaio e del merchandising con sponsor di livello internazionale. E ci sono i soldi per rafforzare la squadra. Per ora però, DiBenedetto non ha ancora le idee chiare. Infine Federico Ghizzoni, ad di Unicredit: «Stiamo lavorando intensamente, sono fiducioso».