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Amadei, la Roma fa novanta

(Il Romanista – M. Izzi) – Amedeo innanzitutto buon compleanno dal sottoscritto e da tutta la redazione del Romanista. Grazie, grazie a tutti (ride soddisfatto), allora cosa posso dirti?

Redazione

(Il Romanista - M. Izzi) - Amedeo innanzitutto buon compleanno dal sottoscritto e da tutta la redazione del Romanista. Grazie, grazie a tutti (ride soddisfatto), allora cosa posso dirti?

Quale regalo ti aspetti per questo compleanno a cifra tonda? Fammi dire per prima cosa che sono onorato di tutta le attenzioni che sto ricevendo … poi, mi aspetto quello che viene, godendomi l’ affetto della mia famiglia e delle persone che mi circondano.

Come festeggerai? A casa e partecipando ad un’iniziativa che il Comune di Frascati ha voluto dedicarmi (La cerimonia Ufficiale è prevista alle ore 18:30 nella sala degli Specchi Di Palazzo Marconi).

Non possiamo non palare di Roma. Parliamone pure, ma più che le parole adesso bisogna passare ai fatti. Sabato ho visto il primo tempo dell’amichevole, con un bel gol di Borriello, dobbiamo continuare ed impegnarci sempre di più.

E come si fa a dirlo, non posso proprio, anche perché oltre ai nomi straordinari che hai fatto tu, ce ne sono anche altri a cui bisognerebbe pensare.

Per quanto riguarda gli attaccanti invece, dove ti collochi? Mio padre ha sempre detto che sei stato il più grandeTu cosa pensi? Dico che anche qui i nomi sono molti. Per rimanere solamente a quelli che ho visto giocare da ragazzo… vogliamo parlare di Guaita e Scopelli? Come si fa a fare una classifica, è impossibile.

Qual era la tua caratteristica principale? Da ragazzo, devo dire, avevo una velocità di base che mi permetteva di andare via bene. Con l’esperienza è arrivata la maturità e credo che sia subentrata anche la capacità di far giocare chi era intorno a me. Di base, però, c’è sempre stato il grande piacere di essere su un campo di calcio, appagando una grande passione che spero sempre di vedere nei giovani di oggi.

Del tecnico dello scudetto, tu che se anche stato seminatore d’oro cosa ricordi? Alfred Schaffer … è stato un grande tecnico. Posso ricordare un aneddoto divertente. In allenamento provavo le rovesciate. Si avvicinò e mi chiese: "Ma quando fai le rovesciate vedi dove va la palla?" Risposi ovviamente di no e lui concluse serafico: "E allora che le fai a fa!".

Un’ultima cosa Amedeo, nel 2007 Frascati ti ha dedicato lo stadio comunale, “oggi” ti celebra con tutti gli onori, mentre sei una delle bandiere più amate dai tifosi della Roma. Da dove nasce tutto questo affetto? Credo dal fatto di aver fatto sempre del bene a tutti. Ecco da dove nasce l’affetto. Per quanto riguarda i tifosi, loro sanno che sono cresciuto qui, con questa maglia, a Testaccio, quando ero solo un ragazzino che portava la valigia a Monzeglio, a Bernardini e agli altri grandi campioni di quegli anni. Sanno che sono uno di loro.