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Alvarez più Banega storia di un voltafaccia

(Il Messaggero – S.Carina) – Da sconosciuto a uomo mercato. Singolare la parabola di Ricardo Alvarez. Un mese fa, quando la Roma lo aveva bloccato non lo conosceva nessuno.

Redazione

(Il Messaggero - S.Carina) - Da sconosciuto a uomo mercato. Singolare la parabola di Ricardo Alvarez. Un mese fa, quando la Roma lo aveva bloccato non lo conosceva nessuno.

Oggi, che l’Inter è a un passo dall’acquistarlo, sembra quasi che non si possa più giocare al calcio senza il talento del Velez. Inversa ma non meno curiosa, la parabola di Walter Sabatini. Dipinto come il Re Mida al suo arrivo nella capitale, dopo appena 20 giorni in città c’è già chi lo etichetta come il dirigente che si lascia sfuggire da sotto il naso i calciatori. La realtà è diversa. Il ds aveva da tempo raggiunto un accordo con Simonian, l’agente dell’argentino: contratto quinquennale per il centrocampista, 5,5 milioni per il cartellino, 1 milione dopo le prime 5 gare, un altro dopo 10 e conguaglio finale di 1,5 quando Alvarez (che nel 2008 è stato vittima di una lesione al legamento crociato del ginocchio) avrebbe superato la soglia delle 15 partite. Un accordo basato sulla parola, visto che l’empasse burocratico nel quale era arenata la Roma sino ad un paio di settimane fa, non permetteva di effettuare operazioni. La stretta di mano, quando sono entrati in gioco interessi e milioni di euro, è stata dimenticata. Simonian, infatti, ha effettuato il più classico dei voltafaccia. Consapevole che l’Arsenal non avrebbe partecipato all’asta che voleva mettere in piedi il Velez, ha proposto all’Inter lo stesso accordo che la Roma aveva raggiunto con lui. Per guadagnarci cosa? Semplice: con Alvarez, il club nerazzurro acquisterà anche Banega, che guarda caso è sempre della scuderia di Simonian. Un’operazione che ricorda molto da vicino quella che lo stesso Sabatini attuò un paio di anni fa per portare Pastore al Palermo, dovendo poi comprare anche Bertolo. E di chi erano i due? Del solito Simonian. Storie di mercato che si sommano a quelle recenti della Roma. Quello che Sabatini non racconta - e che negherà anche sotto tortura - è il fatto che quando avrebbe potuto acquistare Alvarez era impossibilitato a farlo. Forse è solo una curiosa coincidenza ma è alquanto singolare che il primo affare chiuso dalla Roma (Bojan) sia stato effettuato il 21 di giugno, proprio il giorno nel quale c’è stato il via libera da parte di Unicredit ai finanziamenti (10+30 milioni) per il consorzio Usa. E siccome Sabatini non parla mai a caso, ritornano alla mente anche le sue riflessioni, datate 10 giugno: «Il budget? Non lo dico, perché vi mando in depressione. Va costruito giornalmente». In quel caso, si trattava di un’ammissione in piena regola: per costruirlo, infatti, oltre alla somma che DiBenedetto sarà disposto ad investire sul mercato, la Roma dovrà cercare di vendere. Abbassare il monte-ingaggi, risanare il bilancio e nel frattempo tentare l’assalto a Stekelenburg e Clichy, provando a contenere la spesa. Per il francese potrebbe non bastare aver pareggiato l’offerta (sia all’Arsenal che al difensore) del Manchester City: il calciatore vuole la Champions.