rassegna stampa roma

Altra figuraccia, addio Champions

(Il Romanista-D.Giannini) Tre tiri in porta compreso il gol di Loria e compreso il colpo di testa alla disperata di Doni. Ecco la partita della Roma. Ecco la partita di una squadra che in 90 minuti si giocava tutto quello che restava di una...

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(Il Romanista-D.Giannini) Tre tiri in porta compreso il gol di Loria e compreso il colpo di testa alla disperata di Doni. Ecco la partita della Roma. Ecco la partita di una squadra che in 90 minuti si giocava tutto quello che restava di una stagione orribile. Ecco quello che può dare la Roma di oggi.

Poco, pochissimo. Di certo non abbastanza per meritarsi la Champions League, che da ieri è ufficialmente roba di altri, non nostra. Resta l’Europa League, che per giunta non è neppure cosa certa. Servirà almeno un pareggio contro la Samp già retrocessa (a proposito, con l’amarezza di ieri questa squadra è riuscita nell’impresa di togliere ai tifosi anche la possibilità di godersi la vendetta sportiva contro chi un anno fa si era portato via il sogno scudetto) perché la prossima stagione si possa andare a giocare una partita fuori dall’Italia. Impresa facile in teoria, in pratica molto meno.

Visto che i giallorossi hanno perso meritatamente, molto più di quanto non dica il 2-1 finale, contro un Catania che sette giorni fa aveva raggiunto l’aritmetica salvezza e che alla partita di ieri poteva chiedere solo di raggiungere il proprio record di punti in serie A. Ma quanto poteva interessare questo primato ad un gruppo composto da 13 argentini? Ma non si dice che nel calcio le motivazioni fanno la differenza? Non dovevano essere decisamente maggiori quelle della Roma? E non possono essere una scusa neppure le assenze: De Rossi, Perrotta, Brighi, Mexes, ai quali dopo soli 3 minuti si è aggiunto anche l’infortunio di Juan. Evidentemente questa è una squadra ormai vuota, incapace di farsi forza pure dopo essersi trovata in vantaggio grazie ad un gol di Loria, ovvero dell’uomo che aveva appena sostituito il brasiliano e che, pur nei suoi limiti, è stato probabilmente il migliore. Anche se sarebbe meglio dire il meno peggio. Mentre nel resto d’Italia piove, al Massimino fa caldo, molto caldo.

Montella per la partita decisiva è costretto dall’emergenza a cambiare modulo: addio al 4-2-3-1 e spazio al 4-4-2 con la coppia Totti-Borriello davanti. A centrocampo ci sono Rosi sulla destra e Taddei a sinistra, con Greco e Simplicio nel mezzo. Dietro la difesa che, da quando non c’è più Mexes, è quella titolare. Ma in 3 minuti si cambia anche lì: Juan finisce ko e dentro Loria. Al 10’ il primo brivido con Maxi Lopez che batte d’esterno dal limite, Doni sfiora e manda sul palo. Sul pallone si avventa Bergessio e Doni fa il miracolo. Sembra un segno, anche perché 5 minuti dopo la Roma trova il vantaggio: punizione dalla trequarti di Totti, Loria stacca di testa e mette dentro. Partita in discesa? Macché, la Roma inizia e finisce lì. Il Catania ricomincia a giocare e confeziona occasioni su occasioni: al 16’ Gomez di destro da fuori sfiora il palo, al 31’ Ledesma, solo al centro dell’area, scheggia la parte superiore della traversa. Due minuti dopo si rivede la Roma con un bel lancio di Greco per Borriello che solo in area, invece di puntare verso la porta, si allarga e si fa parare il sinistro da Andujar. Al secondo minuto di recupero mischia in area della Roma, Terlizzi calcia addosso a Doni e sulla respinta Ledesma spara alto da pochi passi. A inizio ripresa dentro Vucinic e fuori Borriello non al meglio. Ma il cambio non dà frutti. Anzi è il Catania con l’ingresso di Lodi e Ricchiuti a far male sulla fascia destra giallorossa. Entra anche Pizarro al posto di Greco per provare a tenere un po’ palla. Niente da fare e dopo mezzora la Roma crolla. Al 79’ Ricchiuti si accentra e tira, Doni respinge male, Maxi Lopez da due passi tocca debolmente e Riise respinge. Ma la resa è vicina. Un minuto dopo punizione di Lodi, Bergessio va di testa e mette dentro. A frittata fatta, la Roma prova a svegliarsi ma l’unica occasione che riesce a creare arriva al quarto dei 5 minuti di recupero: cross dalla destra sul quale Doni si lancia di testa schiaccia a terra debolmente con Andujar che blocca. Finita? Non ancora, perché sull’ultimo contropiede Gomez si libera di Casetti e mette all’angolino per il 2-1 che significa niente Champions ed Europa League ancora da conquistare. Davvero un capolavoro!