(Leggo - F. Maccheroni) Molto possesso di palla, pochissimo possesso di punti, primo possesso di fischi. Finisce 1-1 col Siena, ma prima di dire che la Roma di Luis Enrique non convince, chiariamo che l’unico divertimento con questo tecnico è all’immediata vigilia dei match, quando si scommette sulla formazione: in campo è una sciagura, ammorbanti tic-toc.
rassegna stampa roma
All'Olimpico si diverte solo il Siena
(Leggo – F. Maccheroni) Molto possesso di palla, pochissimo possesso di punti, primo possesso di fischi. Finisce 1-1 col Siena, ma prima di dire che la Roma di Luis Enrique non convince, chiariamo che l’unico divertimento con questo...
Noia. Ancora una volta L.E. ha insistito su Osvaldo. Ma adesso non ci venga a dire che er Cipolla gli ha dato ragione: ha intruppato su un pallone scagliato a due decimetri dalla porta difesa (si fa per dire) da Brkic e ha fatto gol. Era l’1-0. Sospiro di sollievo e nessuno si arrabbiava se er Cipolla metteva la mano dietro l’orecchio, come a dire «adesso criticatemi». Faccia di amianto. Ma per il fenomeno barcellonista si passa sopra a tutto.
Del resto c’era ben altro da vedere con preoccupazione prima di quel tizio zompettante: Pizarro confermato a centrocampo non convinceva come a Milano e nemmeno Perrotta sembrava in grande giornata. Borriello sembrava un centravanti messo a giocare in un ruolo che non gli appartiene. Così restavano i soliti Totti e De Rossi, con Burdisso e un provvidenziale Kjaer (altro gol salvato con Lobont battuto). Il Siena, incoraggiato da quel tic-toc, continuava ad aspettare il suo momento, certo che sarebbe arrivato. L.E. cercava di cambiare qualcosa inserendo Gago (buono) al posto di Pizarro e poi Borini al posto di Borriello. Ne guadagnava anche Pjanic che aveva più spazio. Ma di pericoli seri il Siena (mica il Bercellona) non ne correva. Correva soltanto il tempo, inesorabile. La Roma era sempre più confusa. Così a 2’ dal termine Roberto Vitiello, classe ’83, tre presenze in serie A, ribatteva in rete dopo un palo colpito da Brienza.
Pareggio meritato? No, stretto. «Non posso essere positivo», dice L.E., per il quale la squadra ha «problemi a far circolare la palla». Però confida che «non c’è un problema in particolare, soltanto la mancanza di convinzione che può arrivare quando i risultati non arrivano». Il resto va bene. «Resto con fiducia». Di chi? Tic-toc, il tempo incalza. Ma se L.E. posasse le nacchere e facesse il gioco dell’Atalanta? La Roma sarebbe a 7 punti. Troppo banale per un barcellonista.
© RIPRODUZIONE RISERVATA