rassegna stampa roma

Allenatore e caso De Rossi. E un sostegno a Sabatini…

(Gazzetta dello Sport – A.Catapano) Fin qui, è stato un percorso di guerra. Un nemico al giorno da disinnescare — lo scetticismo della piazza e quello della squadra, le resistenze della vecchia dirigenza e l’intraprendenza della Sensi,...

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(Gazzetta dello Sport - A.Catapano) Fin qui, è stato un percorso di guerra. Un nemico al giorno da disinnescare — lo scetticismo della piazza e quello della squadra, le resistenze della vecchia dirigenza e l’intraprendenza della Sensi, un finale di stagione problematico, la latitanza di UniCredit, fino all’altro giorno.

LA SOLITUDINE Da qualche tempo, siamo entrati in una fase ancor più delicata. Bisogna fare la nuova Roma, avviare la rifondazione, mettere insieme i pezzi per la prossima stagione. Vendere, Tra oggi e domani primo incontro con il centrocampista. A ruota Vucinic e Menez.

Il tecnico la prossima settimana acquistare, trattare, incontrare, esporsi. E farlo in fretta. Qualche giorno fa, discutendo dell’allenatore, Sabatini si è lasciato scappare una frase emblematica: «Sul tecnico siamo a buon punto, è su tutto il resto che siamo in ritardo» . E in effetti dopo questo appello un’accelerazione c’è stata, UniCredit è scesa in campo, finalmente collaborativa con gli americani, Sabatini è stato sdoganato. Ma il passaggio di consegne non è avvenuto, l’Antitrust sta ancora aspettando che la banca deliberi il prestito da dieci milioni alla Roma, DiBenedetto non può entrare da padrone a Trigoria, Baldini da Londra può fare poco. Col risultato che Sabatini è solo e rischia di essere travolto dagli eventi: un allenatore da scegliere, giocatori da confermare o vendere, sostituti da trovare, ma pure una piazza da placare e un’attenzionemediatica divenuta morbosa, come era ovvio che fosse. Gestire tutte queste cose non dovrebbe competere a Sabatini: è un talent scout, non un frontman. E quindi, soprattutto in questa fase, non è il caso che si presenti ad una platea di giornalisti assatanati: oltretutto, per dirgli cosa? Il dubbio Sabatini non ha ancora firmato il contratto né il manager UniCredit (Roberto Venturini?) ha avuto ancora la delega per assumere e licenziare. E l’annuncio di Luis Enrique (o chi per lui) non è più questione di ore, almeno stando alle notizie di ieri. Per quanto riguarda l’allenatore, più che colmare distanze in effetti non insormontabili, Baldini e Sabatini vogliono convincersi che lo spagnolo sia la scelta giusta, fugare più dubbi possibili. Perciò si stanno prendendo tutto il tempo che ci vuole, anche a costo di esporsi al quotidiano assalto mediatico: firma oggi o domani? Viene lui a Roma o va Sabatini a Barcellona?

L'ATTESA Oggi Sabatini starà qui, ha pratiche urgenti da sistemare, forse anche quella di Daniele De Rossi, la più urgente di tutte perché può condizionare in un senso o nell’altro il mercato della Roma. Cosa intende fare il ragazzo? L’Inter lo tenta o gli piace il progetto americano? È disposto a guadagnare meno e vincere più in là? Sabatini attende risposte.