rassegna stampa roma

Allarme Luis Enrique «Non sono Harry Potter Roma, servono rinforzi»

(Gazzetta dello Sport-A.Catapano) La citazione fantasy («Non sono mica Harry Potter!» ) fa gridare a un nuovo Mourinho, ma il Luis Enrique visto e ascoltato ieri sembrava più la versione giovane di Fabio Capello,

Redazione

(Gazzetta dello Sport-A.Catapano) La citazione fantasy («Non sono mica Harry Potter!» ) fa gridare a un nuovo Mourinho, ma il Luis Enrique visto e ascoltato ieri sembrava più la versione giovane di Fabio Capello,

e non solo per la mascella pronunciata. Le stesse risposte tranchant. «La cessione di Vucinic? Se un giocatore non è convinto di stare qui, di far parte di questo progetto, meglio che se ne vada» . La stessa furbizia, con cui trasforma in provocazione un messaggio diretto alla società. «Il giocatore che mi ha impressionato di più? Federico Viviani, il centrocampista della Primavera» , tanto per ribadire che il reparto va rinforzato. Infine, lo stesso fastidio con cui sbriga la pratica conferenza. «Chi giocherà contro il Vasas (stasera a Budapest, ore 20.15, diretta su Roma Channel, ndr)? Non voglio perdere la buona abitudine di non dare la formazione ai giornalisti» . E così sia, ce ne faremo una ragione.

Chi si accontenta gode? E dovrà starci pure lui, quando al 31 agosto si farà il bilancio del mercato della Roma e non tutti i desideri saranno stati esauditi. Fosse stato per Luis Enrique, avrebbe rivoltato la squadra come un calzino. «Sono abituato ai cambiamenti» . A questo punto, lo spagnolo vorrebbe altri cinque rinforzi, si accontenterà dei tre che sta rincorrendo Sabatini? La rosa dei nomi è sempre più ampia: in difesa Kjaer e il terzino Danilo Avelar dello Schalke; a centrocampo le prime scelte sono costose— da Casemiro del San Paolo a Fernando del Porto—, più abbordabile Paulinho del Corinthians; in attacco, infine, ai soliti Nilmar, Palacio e Damiao, ieri si è aggiunto Chamakh dell’Arsenal, mentre dal Chievo è arrivato l’ivoriano Junior Tallo, un ’ 92.

Porta pazienza Largo ai giovani, «ma — chiarisce Luis Enrique — «questa non è ancora la mia Roma, manca qualcosa, servono rinforzi» . Perciò, non può ancora dire dove arriverà. «Non ho la sfera di cristallo, non sono Harry Potter. Vedremo a fine mercato, ma noi— ribadisce— stiamo muovendo i primi passi e ci aspetta un cammino largo e tortuoso» . Non si sbilancia nemmeno sulla consistenza delle concorrenti, salvo giurare che «non è detto che chi avrà la rosa più forte giocherà meglio» . Perché, vada da sè, sarà la Roma di Luis Enrique a giocare meglio di tutte. «Faremo una squadra mas potente possibile. Sarà un’avventura meravigliosa» .

Anche per i proprietari? Ieri notte finalmente DiBenedetto e UniCredit hanno chiuso felicemente tutti gli accordi e a questo punto non resta che attendere il 18 il closing. Nell’attesa, il club attende una risposta da De Rossi. Luis Enrique ha dato il suo contributo perché fosse tolto dal mercato. «È il nostro referente, il nostro regista, ho subito trasmesso alla società la mia volontà.Spero che trovi presto l’accordo per il rinnovo» .

Dette e non dette E per il quieto vivere di tutti, deve sperare che pure Totti e Baldini mettano prima o poi una bella pietra sopra il passato. Ieri, il sito romagiallorossa. it sul ha pubblicato sul caso nuove dichiarazioni del d. g. in pectore: «Sono stato insultato perché ho parlato di pigrizia: mi riferivo solo al fatto che il suo nome e la sua bontà in passato sono state sfruttate in modo incredibile e lui non ha fatto niente perché questo non accadesse» . Nemmeno il tempo di leggerle, erano già sparite. «Solo il frutto di una chiacchierata informale» , ha precisato il sito.