(Il Romanista-G.Caccamo) E’ sostanzialmente obbligata la formazione iniziale che Ranieri presenta al Ferraris: tra squalifiche, infortuni anche dell’ultimo momento e scelte dettate più dalle considerazioni sulle condizioni meteo,
rassegna stampa roma
Alla follia generale si aggiunge anche quella di Ranieri
(Il Romanista-G.Caccamo) E’ sostanzialmente obbligata la formazione iniziale che Ranieri presenta al Ferraris: tra squalifiche, infortuni anche dell’ultimo momento e scelte dettate più dalle considerazioni sulle condizioni meteo,
l’unica vera incognita può essere considerata l’accoppiata in attacco Totti-Borriello; un centrocampo di sostanza ma capace anche di imporre geometrie e ordine specialmente con Greco, sembra sufficiente nell’interpretare le due fasi con eguale efficacia.
Ma il primo tempo non può essere archiviato, mettendo a referto solo la forte determinazione dei giocatori giallorossi o la superba prova del Capitano; l’accanimento agonistico su ogni pallone giocabile è solo lo spunto dal quale partire per analizzare i primi 45 minuti romanisti; sicuramente quella posizione realmente davanti alla difesa di Greco e il continuo movimento coordinato degli altri centrocampisti feroci nel pressing in ogni parte del campo è la chiave che consente poi a Totti di creare spazi e occasioni. Stesso copione nella ripresa, stessa perfetta disposizione in campo dell’undici romano, con il capitano capace di giocare faccia alla porta e quindi sempre inserito nel vivo dell’azione a creare gioco e pericoli ai rossoblu fino al clamoroso, incredibile, imponderabile crollo dell’ultima mezz’ora della partita.
Ancora una volta la Roma riesce a fare e disfare le partite, ancora una volta riesce a superare l’inimmaginabile, ancora una volta riesce a coniare neologismi mai pensati per una gara di calcio; ancora una volta la follia e la paura riescono ad attanagliare gambe e teste per un finale che definire assurdo è poco. Mai come questa volta però le follie dei giocatori trovano sponda feconda nelle cervellotiche invenzioni di un Ranieri, che, quasi stordito dal tracollo dei suoi, altera significativamente le sorti dell’incontro.
Non percepisce Ranieri, nella ridotta capacità di filtro a centrocampo, la vera difficoltà della sua squadra. La mossa di Loria e la conseguente difesa a cinque, crea più danni che sicurezze, facendo inevitabilmente spostare il baricentro delle azioni genoane verso la porta di J. Sergio. L’appiattimento della Roma sulla propria linea difensiva porta a risultati disastrosi, l’uscita di Borriello toglie punti di riferimento all’ attacco, ma ciò che è peggio, è il segnale di certo percepito anche dal Genoa, di voler rinunciare alla copertura del centrocampo. Ma in ultima analisi, volendo seguire logica e raziocinio, quella a cui abbiamo assistito era realmente una partita di calcio, o cos’altro abbiamo visto? Un suicidio in diretta ? Chissà!
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