rassegna stampa roma

Al derby mai così pochi

(Il Romanista) Non vi stupite se oggi, per una partita della categoria Primavera – meglio ancora: per una partita aperta al pubblico della categoria Primavera – partiranno alla volta di Firenze un migliaio di romanisti. Semmai, fatevi...

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(Il Romanista) Non vi stupite se oggi, per una partita della categoria Primavera - meglio ancora: per una partita aperta al pubblico della categoria Primavera - partiranno alla volta di Firenze un migliaio di romanisti. Semmai, fatevi un’altra domanda.

Cosa succede quando, per un derby, la Tribuna Tevere viene vietata agli uomini di età compresa tra i 15 e i 59 anni? Facile. Che quel derby entri nella storia per il minor numero di presenze. Le statistiche non mentono. I numeri dicono che gli spettatori che hanno assistito alla quinta sconfitta di fila dei laziali in una stracittadina sono stati poco più di 49 mila. Per l’esattezza, 49.227. Non si ricorda una prevendita peggiore, per quanto concerne i derby disputati all’Olimpico. Questo Roma-Lazio è riuscito a strappare il primato persino a Lazio-Roma dello scorso 7 novembre, che con 52.221 presenze pareva insuperabile. Macché. La decisione, pazzesca, di consentire l’ingresso in Tevere oltre che agli abbonati solamente alle donne, agli over 60 e agli under 14, ha fatto sì che la tribuna si presentasse come un oceano di seggiolini blu. All’andata e al ritorno, al quarto e al quinto derby di fila vinto. Chi detta le regole del gioco ha pensato che impedendo di entrare in Tevere agli uomini adulti (oddio, è adulto un ragazzino di 15 anni?), categoria notoriamente impulsiva e propensa alle risse, sarebbe stato risolto il problema della sicurezza all’Olimpico. Che poi è come impedire alle targhe dispari di girare in autostrada, così ci saranno meno incidenti. In occasione dell’ultimo derby, il questore Francesco Tagliente aveva giustificato così la decisione: «In occasione dello scorso derby (52.221 spettatori, ndr) avevamo già iniziato una manovra di avvicinamento a questo esperimento, riservando una parte di biglietti a donne e bambini. L’obiettivo è quello di vedere un clima sereno in quel settore, in cui in passato si sono registrati scontri tra opposte tifoserie, all’insegna della correttezza sportiva e del folclore tipico delle curve da stadio. La Tribuna Tevere, dunque, nelle nostre intenzioni, come simbolo dello stadio e dello spettacolo». Come simbolo dello stadio? Quindi in Questura si immaginano, sognano, uno stadio semivuoto. Proprio come la Tevere. E di quale spettacolo parla, il Questore? Lo spettacolo non esiste più al derby. È morto e sepolto. La Sud non ha esposto coreografie. Si è limitata a uno striscione: «Il derby della repressione non merita la nostra passione». Hanno ucciso Roma-Lazio/ Lazio-Roma. È stata una fine lenta, ma inesorabile. Il 17 dicembre 2001, autogol di Paolo Negro go’, all’Olimpico cantavano 82 mila persone. Domenica, sono state 33 mila in meno. E l’unico spettacolo, caro Questore, è stato Francesco Totti.