(Gazzetta dello Sport-A.Catapano) Game over, ed è meglio così. Troppo fragile per resistere al freddo, troppo debole per attaccare, troppo isterica per non crollare. La Champions non fa per la Roma. Evidentemente non era tutta colpa di Ranieri.
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Ahi ahi Roma
(Gazzetta dello Sport-A.Catapano) Game over, ed è meglio così. Troppo fragile per resistere al freddo, troppo debole per attaccare, troppo isterica per non crollare. La Champions non fa per la Roma. Evidentemente non era tutta colpa di Ranieri.
Cala il sipario, ed è una liberazione. Ieri sera è stata un’agonia. C’era modo e modo di congedarsi e ovviamente la Roma ha scelto il peggiore. Schierata come un’Armata Brancaleone, con le gambe rattrappite dal freddo, in compenso la solita supponenza e i gomiti parecchio alti. Dopo 18’ si è spenta la luce. Clic. Che tristezza Ci voleva un’impresa, era una missione quasi impossibile anche per una Roma migliore. Però, oltre l’eliminazione, la partita di ieri ha emesso una sentenza: la squadra va rifondata. Giocatori inadeguati per questo livello della competizione, o giunti al capolinea, oppure troppo nervosi. Borriello non segna dal 2 febbraio. De Rossi sembra avviato a una discreta carriera pugilistica, perché col calcio ultimamente ci prende poco. Mexes rischia di concludere la sua avventura romanista poco dignitosamente. Juan, invece, pare spremuto, come Taddei. E si potrebbe continuare, con Doni per esempio: richiamato a furor di popolo, scalzato poco elegantemente Julio Sergio (ieri finito in tribuna per un fastidio al ginocchio di vaga entità), cosa è cambiato tra i pali? Lui sulla gara dice: «Troppo nervosismo, dobbiamo lavorarci su, migliorare. Una grande squadra non può comportarsi così. Siamo stati condannati dagli episodi, ora pensiamo alla Lazio: dobbiamo vincere per restare nelle prime posizioni» . Ora reagire «Non buttiamo via tutto» , chiede Montella. Ecco, ci manca solo che la Roma ricada in depressione. «No, dobbiamo reagire subito— urla Nicolas Burdisso —, abbiamo una grande occasione per ripartire, il derby. Non vediamo l’ora di affrontare la Lazio, dobbiamo batterla per rientrare in corsa per la prossima Champions» . L’argentino analizza la sconfitta con onestà. «L’approccio iniziale era giusto, potevamo segnare subito e Mexes non andava espulso. Certo, come al solito ci siamo fatti del male da soli, concedendo dei gol stupidi all’avversario» . Glissa, invece, sul nervosismo. «Solo una conseguenza, bisognerebbe essere più furbi e non cadere nelle provocazioni. Trasformiamo questa tensione in carica positiva contro la Lazio» . Ecco, sarebbe il caso. Per non buttare via proprio tutto.
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