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Affari d'oro per i procuratori: In bilancio spese per 8 milioni

(La Gazzetta dello Sport – M.Cecchini) – Vecchie voragini e nuove abitudini. I conti della vecchia Roma martedì sono stati svelati e, come si sapeva, c’è stato poco da ridere.

Redazione

(La Gazzetta dello Sport - M.Cecchini) - Vecchie voragini e nuove abitudini. I conti della vecchia Roma martedì sono stati svelati e, come si sapeva, c'è stato poco da ridere.

Anzi, le perdite si sono fermate a 30,6 milioni e non i 36 previsti solo grazie al fatto che i diritti tv hanno avuto un incremento superiore al previsto e Adriano ha rescisso in anticipo. Procure boom Ma anche la voce del bilancio «Fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura dell'esercizio» ha suscitato qualche stupore negli ambienti di UniCredit, proprietario del club al 40% del club.

La prima cosa saltata agli occhi è stata l'incidenza dei costi per i procuratori. Se dalla crisi finanziaria dell'era Sensi datata 2004 per i manager c'era un tetto del 10% sul costo del cartellino fatta eccezione per Jouanneaux, che percepiva circa il 20% dell'ingaggio annuo di Mexes, adesso si è cambiata rotta. Su alcuni calciatori, infatti, si è sforato il 20%. Ad esempio: Stekelenburg è costato 6,325 milioni e all'intermediario Sport Promotion Consultancy BV sono stati dati 1,5 milioni 23,7%, così come Lamela è pesato per 12 milioni più tasse e al suo agente Martijn Odems sono stati pagati 3,2 milioni 26,6%. A queste somme vanno aggiunti 0,85 milioni Osvaldo, 1 Pjanic, 0,3 Josè Angel e per gli acquisti a costo zero, 0,5 Bojan e 0,75 Heinze. Insomma, il totale concesso ai procuratori è stato pari a 8,1 milioni, cioè il 15,11% della cifra per i nuovi acquisti 53,575 milioni. Non male.

Caso Menez Titoli di coda sul caso Menez. Il Psg ancora non paga la prima rata doveva farlo ad agosto e allora in banca qualcuno si è domandato: ma perché non è stata chiesta una fidejussione quando la Roma è costretta sempre a farla? Forse forse la risposta è nel fatto che Leonardo, elegantemente, ha strappato un primo contratto in cui i giallorossi avevano dimenticato d'inserire il bonus di un milione per le qualificazioni Champions fino al 2015 come pattuito e non solo per il primo anno come scritto. Niente di male, ma adesso l'appello alla Fifa fatto e vinto in passato col Psg per il pagamento di Giuly diventa più complicato. Anche se le previsioni di debiti con le banche, al giugno 2012, parlano già di quota 90 milioni.