rassegna stampa roma

Adriano: “Ero infelice. Via a testa alta”

(Il Romanista – D. Galli) – «Io esco a testa alta». L’unica cosa sicura è che esce: il contratto con la Roma è risolto. Adriano ha salutato ieri la squadra e adesso sarà libero di tornarsene là da dove nemmeno un anno fa era...

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(Il Romanista - D. Galli) - «Io esco a testa alta». L’unica cosa sicura è che esce: il contratto con la Roma è risolto. Adriano ha salutato ieri la squadra e adesso sarà libero di tornarsene là da dove nemmeno un anno fa era venuto.

In Brasile. L’Imperatore decaduto rivela a Sky quali sono stati i suoi malesseri. Le ragioni che lo hanno spinto a concludere anzitempo il rapporto con la Roma. Che ha così risparmiato la bellezza di 12 milioni di stipendi. «Ho aperto le mie mani e ho perso tanti soldi. Ma per me conta essere felice e io in Brasile lo sono». E qui no. «Non ho mai avuto tanti infortuni come quest’anno, forse è un segno di Dio», aggiunge. «A casa ho due figli. Quando li sento al telefono, piango. Non ho chiesto a mia madre di seguirmi qui in Italia e di portarli perché non era facile. Non era giusto. Fossi stato egoista, avrei preso mia madre e l’avrei portata qui con i bambini...». Poi il brasiliano sembra voler lanciare una stoccata all’ ambiente romano, reo - chissà - di avergli fatto avvertire una eccessiva pressione: «Io sono un ragazzo sensibile, le cose pesano tantissimo sulle mie spalle. Non ce la facevo più, ho parlato tanto con la Roma. Ora sono contento di aver trovato la soluzione. Esco a testa alta perché non ho mai offeso nessuno. Mi dispiace solo di non aver potuto aiutare i miei compagni».

 

Ecco, questo è il suo unico grande rammarico. Non è riuscito a dare una mano alla Roma. Non c’è riuscito praticamente mai. «È tutta colpa degli infortuni, sono stato davvero sfortunato o forse era un segno che dovevo fare una scelta. Prima l’adduttore e sono stato fermo due mesi, poi la caviglia e un altro stop. Ho giocato solo due partite, col Milan e col Chievo. E facevo dei progressi. Ma ogni volta un nuovo stop. Ho 29 anni, mi devo curare da solo. In ogni caso, io esco a testa alta». «A testa alta». Se lo dice lui. In fondo Adriano bisogna capirlo. Vivere nella città più bella del mondo, vestire una maglia gloriosa e incassare per questo 5 milioni lordi l’anno deve essere stato proprio un grosso sacrificio. Per fortuna è finita. Per fortuna nostra.