(Corriere della Sera - L.Valdiserri) - È stato, economicamente, come passare il turno di Champions League. La risoluzione consensuale del contratto di Adriano, che sarebbe scaduto nel giugno 2013, è un piccolo grande capolavoro di Gian Paolo Montali, con l’attiva collaborazione del procuratore «italiano» del giocatore, Roberto Calenda.
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Adriano, contratto rescisso. Un addio senza rimpianti
(Corriere della Sera – L.Valdiserri) – È stato, economicamente, come passare il turno di Champions League. La risoluzione consensuale del contratto di Adriano, che sarebbe scaduto nel giugno 2013, è un piccolo grande capolavoro di...
L’accordo è stato preparato nei giorni scorsi ed è stato ufficializzato ieri, poco prima che la Roma scendesse in campo contro lo Shakhtar Donetsk nella partita di ritorno degli ottavi di finale di Champions League. È stato un piccolo grande capolavoro per molti motivi: 1) permette alla Roma di risparmiare oltre 11 milioni lordi; 2) è stato raggiunto con molta discrezione, scavalcando la linea più dura del procuratore «brasiliano» del giocatore, Gilmar Rinaldi (che ieri sera ha promesso battaglia, dichiarandosi all’oscuro di quest’accordo); 3) toglie Adriano da una situazione ormai invivibile, ridandogli la libertà di ritornare in Brasile senza passare per mercenario agli occhi dei tifosi, semmai il contrario; 4) va perfettamente nella direzione della Roma americana del futuro, con una gestione manageriale e non strillata dei problemi che ci sono sempre in un gruppo di lavoro. Ad Adriano saranno pagati i due mesi arretrati (gennaio e febbraio) più l’intera mensilità di marzo; ai suoi procuratori le parcelle per l’arrivo dell’Imperatore Roma, con contratto triennale da 5 milioni lordi a stagione, firmato l’ 8 giugno 2010.
Adriano ha giocato nella Roma 355 minuti, così distribuiti: 24 in Supercoppa italiana; 45 in Champions League; 45 in Coppa Italia; 241 in campionato. Non ha segnato nessun gol ed è costato circa 9.300 euro lordi per ogni minuto che ha passato in campo. «Operazione fatta senza pubblicità -ha spiegato Montali -con stile. Il rapporto con Adriano era basato sulla fiducia e, così come era nato, così doveva chiudersi. Adriano è stato anche sfortunato: si è infortunato sempre con la maglia della Roma addosso, in gara o in allenamento. Era importante trovare il modo migliore per dirsi addio senza lasciare strascichi e senza scontentare nessuno» . Adriano poteva essere ceduto a gennaio (un milione e mezzo dal Corinthians, grazie anche al lavoro del d. s. Daniele Pradè) ma il trasferimento fu bloccato da Rosella Sensi in persona, con il benestare di Ranieri, che ha sempre difeso a spada tratta il brasiliano, facendo rischiare alla Roma persino uno scontro diplomatico con le autorità brasiliane per aver detto in conferenza stampa che i poliziotti di Rio de Janeiro avevano ritirato la patente di guida di Adriano (che si era rifiutato di effettuare il test «del palloncino» ) anche se non era lui alla guida. Ma era un’altra Roma, molto diversa da questa che guarda al futuro.
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