(Il Romanista-B.Devecchi) Alla disperata ricerca di consensi presso i suoi tifosi, ecco che Claudio Lotito torna a parlare della Roma. Il presidente biancoceleste, che ha perso più derby consecutivi (5, finora) di Reja (4, finora),
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Adesso tocca a Lotito rosicare
(Il Romanista-B.Devecchi) Alla disperata ricerca di consensi presso i suoi tifosi, ecco che Claudio Lotito torna a parlare della Roma. Il presidente biancoceleste, che ha perso più derby consecutivi (5, finora) di Reja (4, finora),
lo ha fatto ieri, sentendosi in dovere di dire la sua sullo stadio Olimpico dopo la polemica del giorno prima innestata dal presidente del Coni Gianni Petrucci, che non aveva gradito le dichiarazioni rilasciate da DiBenedetto alla Gazzetta dello sport.
Dichiarazioni che peraltro rispecchiano ciò che pensa chiunque entri nell’Olimpico per vedere una partita di calcio: si vede male, il pubblico è lontano dal campo. «Io non recrimino sulla qualità dell’Olimpico – ha tuonato ieri Claudio Lotito - un impianto che il Coni ha reso a norma, che per l’Uefa è a cinque stelle. Da un punto di vista pratico denigrarlo non ha senso. Se non ci fosse l’Olimpico Roma e Lazio dove andrebbero a giocare? È chiaro che l’Olimpico non incarna per una squadra di calcio la possibilità di uno sviluppo commerciale. Ma questo è un altro problema». Già, lui non recrimina. Sentite cosa diceva, invece, il 15 novembre 2005, mentre annunciava di essere in grado di costruire un nuovo stadio per la Lazio in due anni e mezzo: «Sono passati i tempi in cui l’alternativa allo stadio per un tifoso era la radiolina, oppure salire sulla montagnola con un binocolo. Oggi l’alternativa è restare a casa, non essere sottoposto a disagi e avere maggiore sicurezza. Nel caso ci fosse uno stadio più comodo il tifoso opterebbe per questa soluzione ». L’Olimpico, nel frattempo, è sempre lo stesso, ha giusto i seggiolini un po’ più blu e qualche posto in meno.
Però per Lotito è scomodo solo quando lo stadio di proprietà vuole farselo lui. Lo ha «denigrato» talmente tante volte al punto che il 20 giugno 2007 il presidente del Coni Gianni Petrucci, presentando i lavori di ristrutturazione dello stadio, sbottò: «Spero che Lotito corregga quel modo di parlare come se l’Olimpico fosse un peso». A dire il vero, però, il presidente che ha perso 5 derby consecutivi non è il solo a cambiare idea. Lo ha fatto proprio lo stesso Petrucci, che l’altro ieri è saltato sulla sedia dopo aver sentito le parole di DiBenedetto. «Rispetti la storia. Non sente il rumore? Basta avere 75mila spettatori ». Eppure Petrucci dovrebbe sapere che 75mila spettatori la Roma non li fa più da un bel po’. Chissà, magari li farà il Golden Gala di atletica leggera... Neanche poco tempo fa però, per la precisione il 7 novembre 2009, a precisa domanda Petrucci rispondeva così: «Se Roma e Lazio vogliono costruire un impianto di proprietà, non siamo contrari, tutt’altro: sappiamo come sfruttare lo stadio Olimpico. Da un grande concerto, ad esempio, ricaviamo di più che da una partita della Roma o della Lazio». E in effetti un piano il Coni ce l’ha già: più concerti, partite della Nazionale di calcio, Sei Nazioni di rugby. E allora, che problema c’è?
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