(Il Tempo - G.Giubilo)Una Roma bersagliata più da influssi nefasti che dai reali demeriti, che pure vanno lucidamente sottolineati, senza esasperare i toni.
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Adesso la noia non abita più quì
(Il Tempo – G.Giubilo) Una Roma bersagliata più da influssi nefasti che dai reali demeriti, che pure vanno lucidamente sottolineati, senza esasperare i toni.
Che l'eversore sia ancora una volta Daniele Conti non meraviglia: lui che colleziona cartellini e conseguenti stop, contro i colori a lungo onorati da papà Bruno risponde sempre presente. La sorpresa, in positivo per il suo tifo, l'ha determinata l'esordio ufficiale della Juventus nel suo nuovo, splendido impianto.
Certo l'impalpabile Parma, che si è liquefatto al sole di mezzogiorno, non rappresenta il test più affidabile, però la squadra di Antonio Conte è apparsa trasformata rispetto a quella che non era andata oltre il settimo posto. La capacità di gestione del centrocampo decisiva per il rendimento degli altri reparti, del resto era facile pronosticare che l'arrivo di Pirlo avrebbe giocato un ruolo determinante.
Se manterrà le promesse formulate all'avvio, la Juve sarà un'insidia velenosa per le favorite d'obbligo, che restano le milanesi nonostante l'autoritaria entrata in scena del Napoli a Cesena. L'altra protagonista, l'Inter chiamata a far scendere il sipario sulla prima rappresentazione, è scesa a Palermo, dove Gasperini doveva spiegare al popolo l'enigma della panchina per Sneijder, che aveva conteso il Pallone d'Oro al trio delle meraviglie catalano. S'era sbagliato il tecnico: olandese in campo un attimo dopo che Milito aveva mortificato con tocco ravvicinato i siciliani, a lungo dominatori. Riposo e poi girandola, tra i gol di Miccoli e Hernandez, due rigori per l'Inter, Brighi vede soltanto il secondo, Milito raddoppia.
Quando l'Inter riprende il sopravvento, la tramortisce un tremendo uno-due, capolavori balistici di Miccoli e Pinilla. Non basta il primo gol italiano di Forlan. Fantastica conclusione di una giornata che ha dispensato palpiti, gol e spettacolo, il campionato italiano annuncia che la noia non abita più qui.
L'Udinese ammucchia lingotti d'oro, ma non delude mai, devastante il raid a Lecce: se Inler e Sanchez sono altrove, se Isla e Armero sono ai box, dal cilindro spunta il bimbo-prodiglio Torje, Di Natale ritrova subito il gol, segna anche il ritrovato Basta. Esordio felice per la Fiorentina, passo falso del Genoa di fronte all'Atalanta, primo punto per il Novara: a Verona, dove non sarà facile per nessuno.
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