rassegna stampa roma

Accuse a Ranieri, Cobolli accende Juve-Roma

(Leggo – ediz.Torino – D.Molteni) Le parole di Cobolli infiammano la vigilia di Juve-Roma, sfida già accesa di suo dalla grande rivalità esplosa negli anni Ottanta con l’ormai famoso gol annullato a Turone.

Redazione

(Leggo – ediz.Torino - D.Molteni) Le parole di Cobolli infiammano la vigilia di Juve-Roma, sfida già accesa di suo dalla grande rivalità esplosa negli anni Ottanta con l’ormai famoso gol annullato a Turone.

Adesso a rendere più pepata la sfida c’è pure la presenza sulla panchina giallorossa di Ranieri, cacciato dalla Juve di Blanc e Cobolli il 18 maggio 2009, a due giornate dalla fine del campionato con la squadra terza e già qualificata in Champions. La rinnovata polemica cobolliana verte sulla campagna acquisti dell’estate 2008 e la decisione di comprare Poulsen al posto di Xabi Alonso, rivelatasi talmente infelice da essere considerata dai tifosi bianconeri la madre di tutti gli errori di mercato della Juve post Calciopoli. La vecchia dirigenza e Ranieri si rimbalzano da un anno e mezzo la responsabilità dell’acquisto del mediano danese dal Siviglia per dieci milioni (e rivenduto al Liverpool per la metà) e non del regista spagnolo adesso al Real. Ieri Cobolli è tornato così sull’argomento: «Non ho mai parlato con Ranieri ma il suo vice Damiano mi disse che avevano fatto delle valutazioni tecniche e che Poulsen poteva dare qualcosa in più sotto determinati aspetti».

A Ranieri saranno di nuovo fischiate le orecchie, che fumarono letteralmente a fine ottobre quando, nel corso dell’assemblea degli azionisti, l’amministratore delegato Blanc diede a lui tutta la colpa della decisione: «Avevamo due strade - disse - e Ranieri decise di prendere il danese». Così rispose il tecnico romanista, che da quel giorno chiama il manager francese «il signorino»: «Si è permesso di dire certe cose quando la controparte non poteva parlare. Vorrà dire che parlerò direttamente agli azionisti della Juve, come avevo fatto con lui a quattr’occhi, e dirò loro come andarono le cose». E cioè che Xabi costava troppo per la Juve. Nel frattempo Ranieri pensa ad eliminarla dalla coppa, l’unico trofeo ancora alla portata dei bianconeri. Del resto lui dopo quell’esonero con la Juve non ha mai perso: una vittoria e un pari, sempre a Torino. Ed è convinto che la striscia domani sera possa allungarsi