rassegna stampa roma

Abramovich voleva Totti, Franco rispose: «Comprati la Roma»

(Il Romanista  M.Izzi) Affido volentieri l’incipit di questo pezzo su Franco Baldini ad una citazione tratta da un libro di Stefano Boldrini (Una Vita da Capello, Edizioni Limina, 2010): «I contatti tra la Roma e i russi sono cominciati...

Redazione

(Il Romanista  M.Izzi) Affido volentieri l’incipit di questo pezzo su Franco Baldini ad una citazione tratta da un libro di Stefano Boldrini (Una Vita da Capello, Edizioni Limina, 2010): «I contatti tra la Roma e i russi sono cominciati nell’estate 2003.

In una villa a Forte dei Marmi, Franco Baldini ha incontrato Abramovich. Il proprietario del Chelsea ha offerto 100 milioni di euro per Totti e Emerson. Abramovich offre a Baldini anche un attico con vista sul Tamigi, un premio per la sua consulenza. Ma Baldini dice no: “A Roma non tutto è in vendita”. Ad ottobre c’è un nuovo incontro, stavolta nella pancia dello stadio Stamford Bridge, la casa del Chelsea. Abramovich alza l’offerta a 150 milioni e allora Baldini fa una controproposta: “Perché non ti compri la Roma?”». Questo dunque, in poche battute, il biglietto da visita di un uomo, che prima ancora di aver prestato la sua opera per concludere importanti operazioni di mercato volute dal presidente Sensi, ha regalato alla Roma la sua integrità e la sua grande onestà, allineandosi con quello che da sempre è stato il timbro di questo club e della sua tifoseria. Un uomo, Franco Baldini che incrociò per la prima volta la strada della Lupa l’8 novembre 1981, indossando da avversario la casacca del Bologna. Quel giorno i rossoblu dovettero cedere il passo a Falcao e compagni, ma Franco Baldini si consolò fornendo a Roberto Mancini la palla del gol della bandiera. Finito di prendere a calci un pallone (la sua carriera proseguirà nel Bari, nel Pescara, nel Campobasso e nel Foggia … appena lasciato da Zeman), rimane nel mondo del calcio come Agente FIFA. E’ lui, di fatto, a permettere alla Roma, di ingaggiare, quasi a costo zero, il futuro campione del mondo brasiliano Paulo Sergio, fortemente voluto da Zeman. In quella circostanza, Franco Sensi rimase colpito dalle qualità umane e professionali di quell’uomo di 37 anni e decise d’inserirlo nei quadri della Roma, vedendo in lui la stoffa del grande dirigente. Nell’anno del terzo scudetto Baldini figura nell’organigramma societario come “Consulente sportivo”, sono i mesi in cui il mercato vede colpi “galattici” a ripetizione: Emerson, Batistuta, Samuel. In quegli acquisti c’è la sconfinata passione e il sacrificio economico di Franco Sensi, ma anche l’abilità di Baldini, che ad esempio, per quanto riguarda Emerson, era riuscito a mettere il club giallo-rosso in una posizione di grande forza. La collaborazione (che negli anni a venire vede, ad esempio, l’ ingaggio di Cassano e quello dell’ambitissimo Chivu), s’interromperà nel marzo del 2005. Dopo aver rifiutato la Juventus, nel 2006, Baldini rinnova in Inghilterra l’antico sodalizio con Fabio Capello, tecnico della nazionale inglese. In un’intervista concessa al Messaggero esattamente a quattro anni di distanza dalla fine del suo rapporto con la Roma, nel 2009, Baldini dichiarerà: «Le strade si sono divise con responsabilità precise, soprattutto da parte mia. Ho sbagliato molte decisioni nell’ultima parte della storia, quando pur pensando di spendermi per la Roma forse l’ho fatto soprattutto per me stesso. Ma resta una gran bella storia e la ricordo come tale».