rassegna stampa roma

Abbonamenti Roma: il Viminale è scettico

(La Gazzetta dello Sport – M.Cecchini/A.Catapano) – Sette giorni per decidere, sapendo che anche il non farlo avrà un peso operativo non indifferente.

Redazione

(La Gazzetta dello Sport - M.Cecchini/A.Catapano) - Sette giorni per decidere, sapendo che anche il non farlo avrà un peso operativo non indifferente.

Pur non essendo all'ordine del giorno, ieri l'Osservatorio per le Manifestazioni Sportive — ricevendo rappresentanti delle associazioni My Roma e Federsupporter —ha discusso anche della questione relativa alla card elettronica per 16 partite casalinghe, per il cui acquisto non sarà necessaria la tessera del tifoso, che la Roma ha deciso di mettere di nuovo in vendita da venerdì dopo lo stop di luglio. Scontro politico Risultato? L'Osservatorio non ha preso posizioni ufficiali, ma ciò che filtra dal Viminale è la volontà di ribadire il no all'iniziativa. Motivo? Oltre a contravvenire il protocollo di giugno, non garantisce pari trattamento per i tifosi, visto che non tutti i club hanno come la Roma biglietterie collegate col sistema «Questura on line». Tutto deciso? Non proprio. L'iniziativa rompighiaccio per altre analoghe pronte a partire è divenuta anche terreno di scontro politico. Esponenti di Lega Nord, Pd, Sel, a vario titolo, hanno discusso dell'argomento e perciò non si esclude una soluzione «dall'alto» che prescinda dall'aspetto tecnico. Pronti al Tar In ogni caso la Roma ha intenzione di andare avanti anche in caso di stop, pronta a rivolgersi al Tar per ottenere una sospensiva. Tra l'altro, il club garbatamente ci scrive sostenendo che l'iniziativa non è stata rilanciata né per il flop degli abbonamenti né per ingraziarsi il tifo più duro. Si sottolinea inoltre come non esista alcun rapporto «di consulenza» con Lorenzo Contucci, noto per essere l'avvocato degli ultrà, perciò la definizione migliore è interlocutore, ovviamente a titolo gratuito. A proposito, ieri Contucci era all'Osservatorio a perorare l'iniziativa per conto di My Roma, di cui è consigliere. Per la Federsupporter, invece, arringava il presidente Parisi, anche lui favorevole alla card. «Ma la nostra impostazione è diversa — spiega —. Lo scontro ideologico non serve. Noi abbiamo già fatto ricorso al Tar e lo faremo al Consiglio di Stato per "pratiche commerciali scorrette", riferendoci alla obbligatorietà della carta di credito». Impressioni? Con l'aggiunta di un numero progressivo e, possibilmente, svincolata dalla carta di credito, questo «abbonamento» che non consente però le trasferte avrà un futuro. L'atto di forza immediato, invece, non è escluso che abbia strascichi tutti da valutare.