(Il Romanista-B.Devecchi) Adesso è ufficiale. Il Viminale ha cambiato idea, l’11 maggio i romanisti potranno andare a Milano anche senza tessera del tifoso. Ma c’è di più.
rassegna stampa roma
Abbiamo vinto, Milano diventa città aperta
(Il Romanista-B.Devecchi) Adesso è ufficiale. Il Viminale ha cambiato idea, l’11 maggio i romanisti potranno andare a Milano anche senza tessera del tifoso. Ma c’è di più.
A leggere il comunicato, sembra che Osservatorio e Casms, e quindi il Viminale, abbiano addirittura cambiato strada, strategia, il modo stesso di porsi, più che con la Lega di Serie A, con le società che Via Rosellini rappresenta: «L’iniziativa – si legge - si inquadra nell’ambito di una nuova stagione di collaborazione direttamente con i club». Per noi, per noi romanisti e per noi del Romanista che questa battaglia l’abbiamo sostenuta fin dal primo momento, è un successo su tutta la linea. E’ stato tutto confermato, dunque. Non ci sono state sorprese.
In tarda mattinata, sul sito dell’Osservatorio sulle manifestazioni sportive veniva annunciato il dietrofront: «Osservatorio e CASMS (Comitato di analisi sulle manifestazioni sportive, ndr), dopo aver ricevuto garanzie scritte da parte dell’AS Roma e del Torino Football Club, hanno rivisto le precedenti determinazioni assunte per la gara di coppa Italia Inter-Roma dell’11 maggio e quella valevole per il campionato di Serie B Siena-Torino del 7 maggio. L’iniziativa si inquadra nell’ambito di una nuova stagione di collaborazione direttamente con i club che tende, da un lato a rafforzare il percorso di fidelizzazione e dall’altro a supportare le società sportive nei rapporti, spesso complessi, con i propri tifosi ». Il Viminale spiega poi cosa è stato chiesto alla Roma (e al Torino): «In questa logica sono state varate misure organizzative che prevedono la vendita in prelazione dei tagliandi per i tesserati del tifoso a prezzo più favorevole dei non fidelizzati, la vendita dei tagliandi per i non fidelizzati presso un numero limitato di ricevitorie individuate dalle società sportive e la previsione dell’impiego di steward della squadra ospite nel settore riservato ai propri tifosi». Tradotto? Chi è titolare dell’As Roma Club Privilege pagherà nei punti Lottomatica un biglietto di Inter-Roma 10 euro, contro i 14 (non ufficiali) dei non tesserati (o non fidelizzati, che poi è la stessa cosa). Altro vantaggio. Chi ha la tessera sta sfruttando una prelazione che terminerà martedì 10. La vendita libera scatterà alle ore 10 di lunedì 9. Una piccola fetta dei 4.300 posti di settore ospiti è garantita ai non tesserati. La Roma dovrà inviare dieci steward, che avranno il compito di “sorvegliare” lo spicchio giallorosso di San Siro.
Ma perché il Viminale decide giovedì di vietare la vendita dei biglietti ai residenti nel Lazio, eccezion fatta per i tesserati, e cinque giorni dopo ci ripensa? Potrebbe essere il segnale dell’imminente cambiamento. Si va verso un possibile, futuro, accantonamento del progetto sulla tessera del tifoso. In fondo, da quando è entrata in vigore la black list, ovvero il sistema di controllo centralizzato delle questure sugli acquirenti dei biglietti nominativi, le ragioni di sicurezza che l’avevano ispirata sono venute meno. Perché la retromarcia sia possibile, tuttavia, è indispensabile che i club collaborino nella gestione della sicurezza. Questo segnale è stato colto dal direttore operativo della Roma, Gian Paolo Montali. Che prima, venerdì, protesta ufficialmente per la decisione parlando di provvedimento discriminatorio, visto che all’andata non erano stati posti divieti agli interisti non tesserati. E poi, lunedì, si presenta al Viminale per chiedere di rivedere la determinazione.
L’abilità diplomatica di Montali ha giocato un ruolo importante. E’ pure vero, però, che il Viminale cercava da tempo una sponda nella Roma. Per carità, con Rosella Sensi c’è sempre stata intesa. Ma non era mai successo che un dirigente di primo piano andasse di persona a trattare con il Ministero per permettere ai romanisti di andare in trasferta. I vertici dell’Osservatorio hanno colto l’occasione per fare una controproposta a Montali, e di conseguenza alla Roma: noi revochiamo il divieto, voi seguite i vostri tifosi a Milano e vi impegnate affinché tutto fili liscio. La sensazione è che la posta in palio sia superiore ai biglietti di Inter-Roma. Se il sistema funzionerà, se le società – non solo la Roma – inizieranno a collaborare, tra qualche tempo si potrebbe aprire una nuova era nei rapporti tra le curve e lo Stato. Addio tessera del tifoso? Forse sì.
© RIPRODUZIONE RISERVATA