(Il Tempo - F.Bovaio) - Dal Brasile all'Argentina cambia la fisionomia internazionale della Roma, che dopo le ultime operazioni di mercato, da squadra più verdeoro d'Italia insieme al Milan, sta diventando sempre di più una formazione di lingua spagnola.
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A Trigoria addio portoghese la nuova Roma parla spagnolo
(Il Tempo – F.Bovaio) – Dal Brasile all’Argentina cambia la fisionomia internazionale della Roma, che dopo le ultime operazioni di mercato, da squadra più verdeoro d’Italia insieme al Milan, sta diventando sempre di più...
La stessa che parla tutto lo staff tecnico di Luis Enrique e molti dei nuovi arrivati a Trigoria come i loro connazionali José Angel (di accento asturiano), Bojan (con inflessioni catalane) e gli argentini Heinze e Lamela, che qui hanno ritrovato Burdisso. Così nelle conferenze stampa di questo inizio di stagione si è ascoltato più lo spagnolo che l'italiano e gli interpreti hanno fatto la parte del leone. Spagnolo parla anche il cileno Pizarro, che però sembra intendersi poco con il nuovo tecnico nonostante la stessa lingua madre. Da Trigoria, invece, dopo le partenze di Mexes e Menez è momentaneamente scomparso il francese, che tornerà ad affacciarsi quando arriverà Nego, ultimo erede di una lunga schiera di calciatori d'oltralpe il cui capostipite, nel gennaio del '97, fu Vincent Candela. La vera new entry, però, è il neerlandese di Stekelenburg, il primo olandese della Roma in ottantaquattro anni di storia.
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