(Il Romanista - P. Bruni) - La Roma ricomincia da cinque, il numero dei derby vinti consecutivamente e da un’ambizione che si chiama terzo posto. Sette punti, anzi otto visto che il Napoli può sfruttare il vantaggio degli scontri diretti, non sono un’enormità e i giocatori, pur affidandosi alla solite dichiarazioni di circostanza, puntano forte verso l’accesso diretto alla fase a gironi della Champions League del prossimo anno.
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A Firenze si riparte da Totti
(Il Romanista – P. Bruni) – La Roma ricomincia da cinque, il numero dei derby vinti consecutivamente e da un’ambizione che si chiama terzo posto. Sette punti, anzi otto visto che il Napoli può sfruttare il vantaggio degli scontri...
Il successo contro la Lazio, infatti, oltre a regalare uno storico record ha riacceso un certo entusiasmo intorno alla squadra. Una passione che i giocatori stanno vivendo con profonda tranquillità, senza fare eccessivi proclami e ragionando in funzione della conclusione del campionato. Raggiungere l’Europa dei grandi e presentarsi di fronte alla nuova proprietà con la decima coppa Italia sarebbe un modo apprezzabile per dare un senso ad una stagione che era iniziata con ben altre aspettative.
Dopo la giornata di riposo concessa dallo staff tecnico, ieri, i giocatori si sono trovati a Trigoria per una doppia sessione d’allenamento in vista della sfida di domenica alle 12.30 con la Fiorentina. Cassetti, bloccato da un principio di pubalgia, è rimasto a riposo precauzionale a casa mentre il resto del gruppo, al gran completo (solamente Totti non ha partecipato all’appuntamento pomeridiano), ha sgambettato sotto la pioggia. Con l’assenza di Vucinic, fermato per una giornata dal giudice sportivo, Montella, a dispetto delle ipotesi dei giorni scorsi, ha provato Brighi sulla linea dei trequartisti insieme a Perrotta e Taddei. Difficile, però, che il tecnico giallorosso si possa privare della velocità e della fantasia di Ménez, l’uomo tecnicamente più simile al compagno montenegrino. Le ultime prestazioni del giovanotto transalpino, purtroppo, non sono state all’altezza delle sue qualità e il rendimento è calato sensibilmente. Quello di Firenze, tuttavia, potrebbe essere l’incontro perfetto per concedergli un’altra chance e dargli una scossa emotiva in vista del rush finale dell’annata.
In attacco, invece, i dubbi sono pochissimi: Totti vince per “manifesta superiorità” il ballottaggio con Borriello e, salvo sorprese, si piazzerà lì davanti a caccia del gol numero duecento in serie A. Tutto deciso, quindi? Manco per niente. Non è del tutto campata in aria l’ipotesi che l’aeroplanino possa abbandonare, almeno all’inizio, il 4-2-3-1 e schierarsi col 4-4-2. In quel caso, dando per ovvia la presenza del capitano, si prospetterebbe uno spareggio Borriello-Ménez con l’ex rossonero apparentemente favorito. In difesa, con Cassetti quasi ufficialmente out (lo staff sanitario conta di sfruttare tutta la settimana prossima, quando il campionato si fermerà per gli impegni della Nazionale), sembrerebbero esserci pochi dubbi: Riise sulla sinistra (anche se ieri è uscito zoppicando dal campo dopo un contrasto con Rosi), Burdisso sulla fascia opposta e la coppia Méxes-Juan a presidiare la zona centrale. Davanti a loro due, nella canonica posizione di maschere a protezione della retroguardia, De Rossi e Pizarro.
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